Anno 1125 – Mese della TigreShiro no OnoHiruma Kei, dopo aver parlato con Hida Saburo, suo “padrino” e signore di Shiro no Ono, inizia la sua perlustrazione delle zone vicine delle Terre d'Ombra. A differenza dei soliti viaggi di pattuglia, questa volta dovrà spingersi più lontano, in quanto deve verificare che suo “fratello” Hida Yojiro non abbia avuto dei problemi.
Ignorando gli ordini di Saburo-sama si spinge oltre il limite che gli era stato imposto, tuttavia, proprio per merito della sua “insubordinazione”, riesce a incontrare Yojiro. Entrambi rientrano assieme al castello, evitando una piccola truppa di corrotti che si stava muovendo dal loro avamposto in direzione delle Terre d'Ombra più lontane. Yojiro dice di aver ritrovato un interessante pergamena che vuole sottoporre all'attenzione di suo padre.
Dopo aver visionato, superficialmente, la pergamena ritrovata, ritengono opportuno consultare qualcuno della famiglia Kuni, sicuramente più esperti in materia. La situazione attuale non è quella delle migliori, considerando le attuali posizioni prese dai daimyo della famiglia Kuni e Hida. La strada che viene scelta è quella di passare attraverso i Cacciatori di Streghe; contattando Hiruma Megumiko, conosciuta dal sensei che ha addestrato sia Kei che Yojiro. Lei metterà in moto gli eventi che porteranno un giovane Kuni a bussare alle porte di Shiro no Ono nei prossimi mesi...
Anno 1125 – Mese della TigreTani HitokageMirumoto Asami e Kuni Yuzo, accompagnati da Toritaka Akamaru, si dirigono verso sud, in un lungo viaggio che li porterà verso Shiro no Ono, un castello che si trova a sud di Shiro Kuni, in prossimità del muro dei Kaiu. Il tragitto non è dei migliori, vista anche la stagione e serve oltre un mese di tempo per raggiungere il punto dove si separeranno.
Anno 1126 – Mese della LepreKyuden KotetsuIl gruppo raggiunge Kyuden Kotetsu; qui Toritaka Akamaru si separa dai due giovani samurai per proseguire per la sua missione. Il sensei de Dojo del Falco Spirituale prenderà la strada che porta verso le montagne del Crepuscolo, con lo scopo di verificare la notizia trapelata alla corte di inverno: la morte di tre scout del clan Granchio per mano del Fantasma del Crepuscolo. Asami e Yuzo proseguiranno, invece, scendendo dalle montagne e prendendo la strada verso Kuda Mura. Poco prima di lasciarsi Akamaru ha consigliato ai due di fermarsi a Midaki sano Mura e di chiedere di uno shugenja Kuni di nome Ikashi, quest'ultimo potrebbe avere qualcosa di utile per i problemi di Asami.
Anno 1126 – Mese della SerpenteKakita BoguIl percorso su strada, con l'arrivo della primavera, permettete di proseguire in maniera più semplice, permettendo ai due giovani samurai di percorrere molta più strada, in poco tempo, che negli ultimi mesi. Sul loro tragitto si sono imbattuti in un piccolo “particolare” villaggio di nome Kakita Bogu, ovvero il respiro dei Kakita. Gli abitanti di luogo sono principalmente minatori o fabbri, dediti alla creazione di ottimi attrezzi da fattore e non sembrano far caso al terribile lezzo che emana questa città. Questo è causato dalla vicinanza di una vasta palude salata; il nome del villaggio, invece, risale ai tempi dei conflitti tra Granchi e Gru.
Midaki sano MuraMidaki sano Mura è l'ultima città che Asami e Yuzo incontreranno sulla lunga strada che li porterà a Shiro no Ono; è anche il posto dove potranno trovare lo shugenja Kuni indicato da Akamaru, ovvero Kuni Ikashi. Yuzo, chiedendo in giro, scopre che si trova alla sala da te Alte Vedute e dopo che Asami ha attirato l'attenzione di tutti gli avventori del locale, sono riusciti ad avere un colloquio privato con lui. Proprio come aveva detto Akamaru, lo shugenja ha un ottima conoscenza del reame del Sakkaku in quanto, in questa zona, hanno avuto dei problemi con le Mujina. Oltre a questo si aggiunge la presenza di un luogo chiamato la Fossa, un buco senza fondo, che si è aperto durante gli scavi, che sembra essere un portale proprio per quel reame. Ikashi dona a Yuzo la pergamena di un incantesimo di sua creazione, che si chiama Legame dell'Ombra; quest'ultimo permette allo allo shugenja di prendere il controllo dell'ombra di una singola creatura e di animarla in maniera innocua. Era nato come un incantesimo che aveva lo scopo di divertire, ma per casualità è stato testato sull'ombra di una Mujina permettendo di prenderne il controllo.
Anno 1126 – Mese della SerpenteShiro no OnoSono passati diversi mesi da quanto Hida Yojiro ha riportato la pergamena a Shiro no Ono e sono tutti in attesa di ricevere la visita di un Kuni che possa procedere all'analisi. Nel frattempo la situazione nelle terre Granchio può definirsi notevolmente degenerata in quanto Granchi e creature delle terre d'ombra si stanno spostando per dirigersi verso la capitale. Tutto questo non ha cambiato la routine di Hiruma Kei che sta facendo uno dei soliti giri di perlustrazione nelle zone subito dietro il muro dei Kaiu.
E' proprio durante il ritorno da questo giro che incontra, seduta tranquillamente su di una roccia che guarda in direzione sud-est. Kei si avvicina per attirare l'attenzione della donna, evitando, grazie alla sua abilità con l'arco, che un serpente la morda. E in seguito a questo che la donna si presenta come Hiruma Sumiko, una shugenja Kuni che ha preso il cognome Hiruma dopo il matrimonio. Sumiko dice di venire da Kashinto Mura e che si trova qui dopo aver fatto una domanda al suo daimyo Hiruma Osuno, la cui risposta è stata di aspettare qui. Kei non si fida pienamente delle sue parole, sopratutto per il fatto che, conoscendo bene il territorio, non ha mai sentito parlare di Kashinto Mura.
La shugenja dice che il suo villaggio è stato distrutto da un demone di nome Zenkai no Oni e che questo è avvenuto proprio a causa di un pergamena che avevano trovato, la stessa che adesso si trova a Shiro no Ono, Aggiunge, inoltre, che i loro destini sono legati karmicamente e che il passato rischia di ripetersi. Kei non è del tutto sicuro sul da farsi, ma sa di poter gestire la situazione e decidete di accompagnarla al castello dove abita, in modo da chiarire il tutto.
Sul viaggio di ritorno, ripreso assieme all'enigmatica Hiruma Sumiko, un altro incontro lo aspetta in queste terre spesso desolate. Sono Mirumoto Asami e Kuni Yuzo che stanno cercando di orientarsi in queste lande sconosciute proprio per trovare il castello dove vive Kei. Sembra proprio che sia arrivato il Kuni che dovrà analizzare la pergamena e, come aveva dedotto Saburo, sarebbe stato uno giovane, al di fuori delle trame politiche attuali.
Il gruppo, a questo punto, si mette sulla strada del ritorno e anche i due nuovi arrivati vengono a conoscenza della storia di Sumiko; in merito a quest'ultima cosa neanche Yuzo ha mai sentito parlare di Kashinto Mura e della sua distruzione avvenuta da parte del demone Zenkai no Oni. Mentre si stanno avvicinando Sumiko si accorge di un fumo scuro che sale in cielo proprio dalla direzione del castello; tutti accelerano il loro passo.
I primi ad arrivare all'interno della cinta muraria del castello sono Kei e Sumiko, quest'ultima guardando la devastazione che li circonda sentenzia che è stato causato dallo stesso demone che ha distrutto il suo villaggio, ovvero Zenkai no Oni. Continua dicendo che è qui per recuperare la pergamena che hanno ritrovato, ma Kei non sembra dar peso alle sue parole, essendo più preoccupato nella ricerca di qualche sopravvissuto. Nel frattempo arrivano anche Asami e Yuzo che si guardano attorno attoniti, vedendo tale distruzione.
Il gruppo inizia a guardarsi in giro, in cerca di tracce e di sopravvissuti; Yuzo, poco all'interno del castello trova una persona completamente ustionata, priva di gambe ed in fin di vita. Per togliersi il dubbio usa l'incantesimo “Colpo di Giada” per verificare che non sia un corrotto; Sumiko, nel frattempo, si avvicina per vedere meglio la persona e quando sembra riconoscerne le fattezze si getta su di Kei, dicendogli di non guardare. Kei la sposta di peso e si avvicina, scoprendo che l'uomo in fin di vita altri non è che suo “fratello” Yojiro il quale, dopo poche parole, esala il suo ultimo respiro, tenendo la mano di Kei.
Una volta usciti dal castello la loro attenzione viene catturata da un grosso uomo appoggiato al muro del castello, che si tiene il fianco ferito, che altri non è che Hida Saburo. Kei va subito a parlare con lui cercando di capire cosa sia accaduto. Le parole dell'uomo danno ragione a ciò che pensava Sumiko, il castello è stato attaccato da un demone. Anche con Saburo si ripete il teatrino che vede le veloci presentazioni di Sumiko senza che nessuno conosca il posto da cui proviene.
Il dubbio rimane, ma al momento, Saburo, vede come priorità la pergamena e dice a Kei di andarla a prendere. Quest'ultimo decide, dapprima, di andare a prendere, nell'ufficio di Saburo, una mappa dettagliata dei dintorni, in modo da togliersi ogni dubbio sulla emblematica shugenja, poi la consegna di nascosto nella mani di Yuzo, chiedendogli di verificare l'esistenza di Kashinto Mura.
Solo a questo punto si dirige verso il punto in cui è stata nascosta la pergamena, ovvero nel tempio, dietro la statua di Osano-Wo. Sumiko si fa insistente sul fatto di dover recuperare questa pergamena prima che sia troppo tardi e Kei si fa sempre più sospettoso. Quando la giovane shugenja, come se fosse stata messa alle strette, si prepara a lanciare un incantesimo, Kei, più veloce, scocca una freccia verso di lei, facendola cadere a terra priva di sensi.
Saburo e Kei si affrettano per andare a prendere la pergamena, mentre Asami e Yuzo pensano alla donna. Mentre lo shugenja Kuni, dopo aver verificato che sia ancora viva, prepara un incantesimo per curare le sue ferite, Asami pensa a come legarla. In qualche modo il passato si ripete, proprio come diceva la giovane Hiruma, infatti le mani della dragone passano attraverso al corpo della donna, proprio come era successo nella foresta con lo Yasuki. Questa donna è una yorei e con flebile voce indica a Yuzo dove trovare il villaggio di Kashinto Mura, villaggio distrutto oltre 15 anni fa.
Nel frattempo Kei recupera la pergamena e la mostra a Saburo, quest'ultimo gli chiede di poterla aprire, ma il giovane Hiruma consiglia di metterle nelle mani esperte dello shugenja Kuni. Cosi viene fatto è Yuzo riconosce subito che si tratta di una pergamena perduta degli scritti di Kuni Mokuna, dopodiché la legge a tutti gli astanti:
Mentre tutti stanno cercando di capire il significato delle parole di Mokuna, Saburo chiede con insistenza, a tutti loro se riescono a capirci qualcosa. Quando questi rispondono negativamente, l'uomo gli grida che sono degli stupidi e che sono destinati a morire qui, per poi prendere l'aspetto di grosso demone strisciante, con un ampia bocca infuocata. A quel punto fu chiaro a tutti che Hida Saburo era morto e Zenkai no Oni aveva preso il suo aspetto.
Lo scontro incomincia e Kei si allontana velocemente, rientrando dentro il castello, mentre Yuzo e Asami cercano di fare qualcosa contro l'immonda creatura. Purtroppo i loro sforzi non sembrano ferire la bestia, che, avanza verso di loro con l'intenzione di divorarli. Nel frattempo il giovane scout Hiruma ritorna dove giace il cadavere di suo “fratello” Yojiro, con l'intenzione di bagnare una freccia nel suo sangue.
Mentre si trova li, da un angolo compare, come se nulla fosse, Hiruma Sumiko, in una forma più evanescente di quella con cui l'ha vista finora. La ragazza gli dice che il sangue deve essere lo stesso nel senso di qualcuno della sua famiglia; veramente della sua famiglia e non che lui considera tale. Kei si dispera a questa affermazione poiché lui non sa niente della sua vera famiglia, ha sempre vissuto qua, adottato da Saburo. Sumiko gli pone una mano sulla spalla e, con voce gentile, gli suggerisce di recuperare la freccia che aveva scagliato contro di lei, per poi svanire nel nulla, come se non fosse mai stata li.
Kei ritorna velocemente sul campo di battaglia e recupera la freccia da torre, constatando che il cadavere della donna è scomparso, ma la freccia ha la punta imbevuta di sangue. La raccoglie, la incocca ed attira l'attenzione del demone su di sé. Quando il demone è sul punto di divorarlo, lui scocca la sua freccia, mirando dentro la sua bocca e colpendo il suo nero cuore, uccidendolo con un singolo colpo.
Tutto sembra essersi risolto per il meglio, se cosi di può dire, ed in quel momento si accorgono di una corpulenta figura che siede su di una roccia poco fuori dalle mura del castello. Il gruppo si avvicina, cauto, Yuzo riconosce le insegne della famiglia Hiruma, mentre Kei riconosce che si tratta del daimyo della famiglia in persona: Hiruma Osuno.
L'uomo prende la parola, raccontando a tutti i presenti, ed in particolare a Kei, la storia di quanto accaduto e della donna che hanno incontrato:
“Sumiko era una shugenja Kuni che viveva a Kashinto Mura e che si è sposata con un Hiruma, dal quale ha preso il cognome. La coppia ebbe un figlio, tu Kei eri loro figlio. Quando il villaggio venne attaccato dall'oni, Kei era un ragazzo molto piccolo e fu l'unico sopravvissuto di quel terribile disastro. Sumiko divenne una yorei, un fantasma che continuava a cercare vendetta contro l'oni che l'aveva ucciso e quando la pergamena è stata portata qui lei si è trovata al posto giusto per poterti incontrare. La morte della bestia che l'ha uccisa a permesso al suo spirito di passare oltre”Detto questo aggiunge, rivolgendosi a Kei, che la donna si era sbagliata su di una cosa: ella non era l'unica sopravvissuta dell'attacco dell'oni a Kashinto Mura. A quel punto Kei chiede all'uomo chi sia l'altro sopravvissuto, ricevendo come risposta che si tratta si suo padre. Quando il giovane Hiruma prova a chiedere dove possa trovare sua padre Osuno risponde che può rispondere ad una sola domanda per ogni persona, facendo capire che si tratta di un oracolo, più precisamente l'Oracolo della Terra. A questo punto ne approfittano anche gli altri due samurai: Yuzo chiede se la minaccia del demone è svanita, ottenendo come risposta che il demone è tornato nel Jigoku e non si farà più vedere per diverso tempo; Asami, invece, per aiutare Kei, chiede dove si trova suo padre, ricevendo come risposta che egli lo incontrerà in futuro e lo riconoscerà dai suoi occhi.
Una volta risposto a tutte le loro domande, l'Oracolo della Terra chiede loro se sono disposti ad accettare un compito molto pericoloso ed importante, del quale non può metterli al corrente; i giovani samurai possono solo decidere se accettare o meno. Nessuno si tira indietro e pertanto l'Oracolo della Terra procede ad indirizzarli verso la loro missione. Per prima cosa consegna nelle mai di Kei quella che sembra essere una busta da lettera fatta di pietra, con sopra inciso il simbolo della terra.
“Dovrai consegnarlo quando il vento si farà tagliente” dice l'oracolo, dopodiché li avvolge nell'abbraccio stesso delle terra, facendoli cadere in una sorta di sonno.
Anno 1126? – Mese della SerpenteShiro no OnoQuando riaprono gli occhi non si capisce quanto tempo sia passato realmente. Di fronte a loro nuovamente le macerie di Shiro no Ono, ma in mezzo ad esse vi è un piccolo accampamento di samurai Granchio. Un samurai, con le insegne della famiglia Hiruma, si avvicina a loro chiedendo che cosa stanno facendo li e da dove sono arrivati. Le loro spiegazioni non sono certo semplici, visto che non hanno idea di cosa sia successo; per loro è come se avessero chiuso gli occhi per un secondo, ma guardandosi attorno capiscono che non è andata cosi. A loro si avvicina anche uno shugenja Kuni che ascolta la loro storia dice loro che se vengono veramente “dal passato” sono stati decisamente sfortunati, poiché una grave minaccia incombe sull'impero:
“Fu Leng siede sul trono dell'imperatore”Zenkai no Oni