Oltre il Velo...

Riassunti

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view post Posted on 26/1/2015, 09:55

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Anno 1125 – Mese del Cane
Kyodai and Kabe sano Kita
Mirumoto Asami, Spadaccina Taoista, viene proposto, dalla sua maestra Togashi Korimi, di intraprendere un viaggio fino ad Tani Hitogake (Kyuden del Clan Minore del Falco). La famiglia Toritaka vanta una grande profonda conoscenza sui reami spirituali ed un viaggio nelle loro terre potrebbe essere importante per la natura del suo problema "spirituale".

Il suo viaggio inizia da Shiro Mirumoto, dove ella si unisce ad un nutrito gruppo di samurai dragone che si sta spostando verso Sud. A guidare questa spedizione c'era Mirumoto Hitomi, daimyo della famiglia Mirumoto e compagna di infanzia di Asami. Quest'ultima ha visto in Hitomi una sorta di esempio da seguire, anche se nella sua personale maniera; motivo per cui ha scelto una scuola cosi particolare, al posto di quella canonica.

Yamasura
Una volta arrivata a Yamasura, ultima città prima di entrare nei territori degli Unicorni, uno strano scherzo del destino ha fatto si che si trovasse nello stesso piano in cui aveva alloggio la giovane daimyo dragone. Nel lasciare l'alloggio si è imbattuta in una discussione tra Hitomi ed un uomo, che parlavano animatamente dietro gli shoji. Proprio nel momento in cui passava davanti alla porta quella si aperta e ne è uscito Togashi Yokuni, daimyo della famiglia Togashi.

Asami si prostra davanti alla sua imponente figura; gli occhi dorati del daimyo Togashi si posano sul tatuaggio del Drago nel braccio della ragazza. In un attimo la mano dell'uomo si appoggia sul piccolo braccio della donna e, con una voce diversa da quella che aveva sentito all'interno della stanza sente queste parole: "Ancor prima di lei di troverai di fronte al suo dilemma. Quale sarà la tua scelta?". Dopodiché si allontana come se niente fosse; dalla stanza esce Hitomi che scambia un paio di parole con Asami ed asserendo che si vede che ella è stata addestrata da un Togashi.

Anno 1125 – Mese del Ratto
Shiro Kuni
Kuni Yuzo, Shugenja Kuni ed aspirante Tsukai-sagasu, si trova attendere fuori da una stanza di una locanda poco fuori Shiro Kuni; dentro a dialogo con il capo dell'ordine Kuni Utagu, vi sono sua madre Kuni Akame e Kuni Takemura, entrambi Cacciatori di Streghe. Dopo diversi minuti la donna esce dalla stanza e si allontana, facendo cenno a Yuzo di seguirla senza fare troppe domande. Quando sono abbastanza lontani da gli dice che suo padre, Kuni Arate, avrebbe voluto accompagnarlo in questo viaggio verso Tani Hitokage, ma lei si è opposta per due valide ragioni: l'attuale situazione della famiglia Kuni e, sopratutto, per sottoporlo ulteriormente ad una dura prova. Yuzo è afflitto da un problema di natura spirituale legato al reame "Gaki-Do" e la famiglia Toritaka, recentemente assorbita dal clan del Granchio, è quella più idonea per aiutarlo.

Mentre la camminata procedere, sua madre Akame lo aggiorna sull'attuale situazione, che, anch'egli, comprende essere delicata. Tutto parte con una piccola lezione di storia, dove la donna spiega come Kuni Utagu sia diventato il leader degli Tsukai-sagasu, dopo la morte del precedente capo Kuni Atsutane. Quest'ultimo era sulla tracce di un potente maho-tsukai nelle isola mantide ed è stato ucciso proprio dalla sua "preda". Utagu, una volta preso il comando, si è messo sulle sue tracce ed è riuscito a rintracciarlo e giustiziarlo, stabilendo, anche un legame con il clan Mantide. Proprio grazie a questo legame è venuto a conoscenza di un importante avvistamento, riportato da alcuni scout Yoritomo, che riguarda un incontro tra Kuni Yori ed alcuni Oni nei pressi delle terre ombra. Una notizia del genere andava verificata e discussa con una certa "cautela" pertanto Utagu era partito per le isole Mantidi, facendo intendere che i suoi sottoposti dovevano avere gli occhi aperti nei territori Granchio.

Arrivati, ormai, nei pressi delle stalle i due si salutano; non prima che Akane abbia consegnato al figlio i documenti necessari per il viaggio ed il suo contatto per lo avrebbe aiutato a raggiungere Tani Hitokage. Il suo nome è Toritaka Akamaru e lo avrebbe incontrato a Kyuden Kotetsu, l'ultima città raggiungibile con una strada prima di affrontare la parte più difficile del viaggio: affiancare la foresta di Shinomen Mori.

Anno 1125 – Mese del Bue
Kyuden Kotetsu
Mentre Asami stava attraversando i territori Unicorno, per giungere a Shiro Ide e, successivamente alla Torre di Shinomen, Yuzo era risalito fino alla Kyuden Kotetsu, luogo dove avrebbe incontrato il suo accompagnatore.

Prima di raggiungere il punto di incontro ha modo di scoprire una particolarità molto interessate di questa città. Nonostante di primo impatto sembri un posto molto "materiale", in quanto buona parte del luogo è adibito ad attività commerciali Yasuki, racchiude, all'interno delle mura, un importante tempio. Harike Seido è un tempio dedicato a Kuni Harike, uno eroe shugenja del clan Granchio che nel lontano 634 ha sconfitto uno dei più potenti Oni che si siano mai visti. In questo piccolo tempio c'è una parte del guscio del demone, custodito e guardato a vista da quattro monaci.

Dopo questa breve visita si dirige alla locanda per l'incontro; qui Toritaka Akamaru lo accoglie e lo riceve. Quest'ultimo è un uomo vicino ai trentanni, con, addosso, uno strano binomio: custodie per pergamene alla cintola ed un arco sulle spalle. I due parlano per alcuni minuti per poi accordarsi sul partire per la mattina seguente, in quanto Akamaru dovrà preparare alcune adeguate protezioni per il viaggio, sopratutto a causa del problema di Yuzo.

Anno 1125 – Mese della Tigre
Tani Hitokage
Mirumoto Asami ha lasciato da un paio di giorni la Torre di Shinomen, unendosi ad un carro Ide che si sta spostando proprio verso Tani Hitokage. Durante il viaggio, parlando con il capo della spedizione, scopre che, proprio recentemente, il clan minore del Falco è stato assorbito dal clan Granchio, diventando la famiglia Toritaka.

Kuni Yuzo sta risalendo da nord, costeggiando la foresta di Shinomen Mori; durante il viaggio Toritaka Akamaru gli spiega quale disastroso evento, legato alla corruzione, abbia colpito il loro villaggio, ovvero lo Shuten Doji. Il loro clan è stato decimato da questa calamita e se non fosse stato per i buoni rapporti con il clan Granchio e la mediazione di Toritaka Tatsune.

Entrambi i due samurai, benché provenienti da direzioni differenti, rimangono affascinati dall'anello di fuoco che circonda la Valle di Spiriti.
Entrambi, benché con ciceroni diversi, ricevono la medesima spiegazione, ovvero che si tratta di una protezione attua a tenere lontano le presenze spirituali indesiderate.
Entrambi, benché con modi e costumi differenti, si ritrovano nella medesima sala di attesa, che li porta ad avere un incontro direttamente con il daimyo Toritaka Genzo.

Durante l'attesa Yuzo ha fatto in modo di mostrare, come solo un granchio sa fare, il suo apprezzamento per Asami. Inoltre si sono resi conto, entrambi, di avere un problema spirituale molto simile, benché legato a due diversi reami (si tratta del Sakkaku e Gaki-Do; diversi, ma entrambi vicini sia al Ningen-Do che al Jigoku).

Toritaka Genzo li riceve abbastanza in fretta e dopo i convenevoli di rito, si mostra come un uomo molto alla mano, molto simile alla tipica "etichetta Granchio", ma con un tocco più "elegante". Genzo spiega a loro come sia stato faticoso poter avere una sorta di accordo con i Cacciatori di Streghe; accordo che ha portato della valida conoscenza da entrambe le parti. Prima che ci fosse lui alla guida della famiglia Toritaka c'era sempre stato "Lo Yotogi", un appellativo che prendeva chiunque divenisse daimyo della famiglia.; quest'ultimo era stato contrario allo studio presso gli Tsukai-sagasu. Egli non si perse d'animo prendendo contatto con un membro dei Cacciatori di Streghe, Himura Megumiko, che poi ha fatto da tramite con il suo sensei Kuni Takemura, in quanto impressionata dallo studio di Genzo.

Dopo questa introduzione il discorso si è spostato sul problema dei due giovani samurai; Genzo ha detto loro che ci sarebbe stato un percorso da compiere per risolvere questo problema e che li avrebbe messi in contatto, non appena possibile, con il maestro del Dojo dello Spirito del Falco. Ha chiesto loro, anche, il favore di accompagnare suo figlio, in una piccola indagine, lasciando intendere che questa non è una condizione obbligatoria per avere l'aiuto della famiglia Toritaka.

I due giovani samurai accettano, anche se, dopo aver visto quanto sia troppo sicuro e pieno di sé Toritaka Kojiro, si pentono della loro scelta. L'indagine ha a che vedere con un carro scomparso al limitare della foresta di Shinomen Mori; Yasuki Kentaro, proprietario del carro, che viaggiava assieme ai suoi due Yojimbo, è stato rapinato durante la notte ed è arrivato a piedi fino ad Tani Hitokage per chiedere il loro aiuto.

Il piccolo gruppo che si è creato si dirige nei pressi delle stalle per conferire con lo Yasuki, in seguito escono a cavallo dalla città, per andare a cercare il luogo dove è ciò è accaduto. Rimasti leggermente in disparte, Asami e Yuzo, si scambiano alcune impressione: il granchio fa notare alla dragone come il cavallo fosse spaventato dalla Yasuki e di come egli sia stato "leggiadro" nel salire a cavallo, mentre entrambi hanno la netta sensazione che questa sia una prova per il Gempukku del giovane samurai Toritaka.

Foresta di Shinomen Mori
Il luogo da raggiungere è poco all'interno della foresta; qui Kojiro spiega il significato dei Nastri Bianchi attorno agli alberi, ovvero che sono delle indicazioni per i luoghi in cui sono avvenute delle morti violente che genereranno, sicuramente, a degli spiriti pericolosi. Raggiunto il posto Kojiro inizia ad investigare, mentre il resto del gruppo, con l'idea che sia una prova per lui, resta solamente con occhi ed orecchie aperte.

Non è semplice investigare in quanto c'è una nebbia molto bassa che rende impossibile vedere il terreno su cui si cammina. Nonostante ciò il giovane Toritaka riesce a trovare dei segni di uno scontro, osservando la corteggia degli alberi, ma non fa caso al fatto di aver pestato qualcosa. Yuzo, che se ne è accorto, glielo fa notare ed il ragazzo rinviene una lancia corta spezzata con un nastro legato sul fondo. Kentaro riconosce questa lancia come una di quelle dei suoi Yojimbo.

Il ragazzo continua ad indagare allontanandosi dal gruppo assieme allo Yasuki; nel contempo Yuzo sbatte con i piedi contro qualcosa che sembra essere, di primo acchito, un cadavere. Non riuscendo ad attirare la sua attenzione decide, assieme ad Asami, di vedere che cosa ci celi sotto la coltre di nebbia. Una volta tirato su il corpo entrambi si accorgono, con estremo stupore, che si tratta del cadavere, con la gola taglia, di Yasuki Kentaro; lo stesso che si trova pochi passi dietro di loro. Yuzo richiama subito l'attenzione generale e Asami estrae la spada e si lancia avanti per frapporsi tra “l'impostore” e Kojiro. Per sua sfortuna la giovane Mirumoto inciampa su di un altro cadavere, nascosto tra la nebbia, carambolando addosso al mercante Granchio... o cosi sarebbe dovuto succedere visto che gli passa praticamente attraverso.

Tutto si fa improvvisamente chiaro, perlomeno per Kojiro che inizia a ragionare per cercare di comprendere l'accaduto, mettendo assieme le sue conoscenze. Secondo la sua teoria Yasuki Kentaro è stato ucciso nel sonno dai banditi e proprio per tale ragione è diventato una Yorei, un fantasma rimasto bloccato sul Ningen-Do. Il povero Kentaro è giustamente scosso dall'avvenimento e solo Asami cerca di mostrargli un minimo di comprensione per la sua condizione. A questo punto rimane solo da avvisare le guardie e gli eta dell'accaduto, oltre a risolvere il problema riguardante il trapasso dello Yasuki che sarà compito del maestro del Dojo.

La loro avventura non è ancora finita poiché, sulla via del ritorno, ancora prima di uscire dalla foresta, incontrano quello che si definisce il capo dei banditi che hanno assaltato il carretto dello Yasuki. Ferito e stanco li minaccia tenendosi una lama alla gola e dicendo loro che se non avessero fatto quello che chiedeva si sarebbe tolto la vita con pensieri di vendetta in mente e sarebbe tornato a tormentare loro e loro famiglie. Kojiro fa capire che quello che dice corrisponde a verità e che devono fare molta attenzione.

Il bandito continua a parlare dicendo loro che hanno ucciso l'uomo nel sonno e combattuto con le guardie, ma che queste sono tornate a tormentare ed uccidere il resto del loro gruppo; rimanendo solo chiede un cavallo per poter fuggire lontano da qui. In quel momento esce dal bosco Toritaka Akamaru, con l'arco teso verso la direzione del bandito, che si avvicina al resto del gruppo. Il bandito continua a minacciare tutti loro: “Fermati, un altro passo e mi toglierò la vita!”. L'uomo si ferma, mantenendo l'arco teso ed inizia e risponde al bandito: “Non compiere gesti sconsiderati. Le tue richieste verranno accettate, ma prima vorrei chiederle una cosa. Di che colore lo volete il cavallo?”. Finita la frase l'arco scocca la sua freccia che colpisce in piena fronte il bandito uccidendolo all'istante.

Mentre il corpo esanime del bandito cade a terra, Kojiro si rivolge ad Akamaru: “Ma siete uscito di senno? Adesso tornerà come spirito per tormentarci?”. L'uomo adulto rivolge un rassicurante sorriso a lui ed al resto del gruppo per poi rispondere: “L'avrebbe fatto se fosse morto con pensieri di vendetta. Invece è morto pensando al colore del cavallo che avrebbe voluto”. A quel punto tutti rientrano a Tani Hitokage, non prima che Akamaru si sia informato, tramite i due giovani ospiti, sull'operato di Kojiro.

Tani Hitokage
Al calare della sera, Asami e Yuzo vengono invitati, da Akamaru, in una sala da te per discutere del loro percorso spirituale necessario alla risoluzione dei loro problemi. Egli si presenta con il suo vero ruolo, celato finora, ovvero il maestro del Dojo e gli spiega che il loro cammino è già iniziato. Aggiunge che non si tratta di un percorso canonico che parte da un punto ed arriva ad un altro punto, ma bensì una crescita spirituale che porta a comprenderne la causa e trovare la soluzione idonea.

Toritaka Akamaru propone loro una nuova meta ed un compito da portare a termine: Shiro no Ono (Castello delle Asce) ed il presunto ritrovamento di una pergamena perduta di Kuni Mokuna. I giovani samurai sono perplessi sul fatto di essere considerati per una missione di tale importanza, ma Akamaru spiega loro che la loro posizione è perfetta per non dare nell'occhio in un periodo del genere. Shiro no Ono è un castello Hiruma al confine con le Terre d'Ombra; il signore del castello si chiama Hiruma Saburo ed è legato ad Hiruma Megumiko, la cacciatrice di streghe. Quest'ultima, essendo connessa a Kuni Takemura ha chiuso il cerchio che ha fatto prendere in considerazione loro come candidati ideali per questa indagine. Anche Akamaru condivide la perplessità di Yuzo per le discutibile “alleanze” che sta scegliendo il Granchio in questo periodo e preferisce trattare questa situazione con gli Tsukai-sagasu, sui cui ripone maggiore fiducia.


La Foresta di Shinomen Mori

 
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view post Posted on 29/1/2015, 19:21

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Anno 1125 – Mese della Tigre
Shiro no Ono
Hiruma Kei, dopo aver parlato con Hida Saburo, suo “padrino” e signore di Shiro no Ono, inizia la sua perlustrazione delle zone vicine delle Terre d'Ombra. A differenza dei soliti viaggi di pattuglia, questa volta dovrà spingersi più lontano, in quanto deve verificare che suo “fratello” Hida Yojiro non abbia avuto dei problemi.

Ignorando gli ordini di Saburo-sama si spinge oltre il limite che gli era stato imposto, tuttavia, proprio per merito della sua “insubordinazione”, riesce a incontrare Yojiro. Entrambi rientrano assieme al castello, evitando una piccola truppa di corrotti che si stava muovendo dal loro avamposto in direzione delle Terre d'Ombra più lontane. Yojiro dice di aver ritrovato un interessante pergamena che vuole sottoporre all'attenzione di suo padre.

Dopo aver visionato, superficialmente, la pergamena ritrovata, ritengono opportuno consultare qualcuno della famiglia Kuni, sicuramente più esperti in materia. La situazione attuale non è quella delle migliori, considerando le attuali posizioni prese dai daimyo della famiglia Kuni e Hida. La strada che viene scelta è quella di passare attraverso i Cacciatori di Streghe; contattando Hiruma Megumiko, conosciuta dal sensei che ha addestrato sia Kei che Yojiro. Lei metterà in moto gli eventi che porteranno un giovane Kuni a bussare alle porte di Shiro no Ono nei prossimi mesi...

Anno 1125 – Mese della Tigre
Tani Hitokage
Mirumoto Asami e Kuni Yuzo, accompagnati da Toritaka Akamaru, si dirigono verso sud, in un lungo viaggio che li porterà verso Shiro no Ono, un castello che si trova a sud di Shiro Kuni, in prossimità del muro dei Kaiu. Il tragitto non è dei migliori, vista anche la stagione e serve oltre un mese di tempo per raggiungere il punto dove si separeranno.


Anno 1126 – Mese della Lepre
Kyuden Kotetsu
Il gruppo raggiunge Kyuden Kotetsu; qui Toritaka Akamaru si separa dai due giovani samurai per proseguire per la sua missione. Il sensei de Dojo del Falco Spirituale prenderà la strada che porta verso le montagne del Crepuscolo, con lo scopo di verificare la notizia trapelata alla corte di inverno: la morte di tre scout del clan Granchio per mano del Fantasma del Crepuscolo. Asami e Yuzo proseguiranno, invece, scendendo dalle montagne e prendendo la strada verso Kuda Mura. Poco prima di lasciarsi Akamaru ha consigliato ai due di fermarsi a Midaki sano Mura e di chiedere di uno shugenja Kuni di nome Ikashi, quest'ultimo potrebbe avere qualcosa di utile per i problemi di Asami.


Anno 1126 – Mese della Serpente
Kakita Bogu
Il percorso su strada, con l'arrivo della primavera, permettete di proseguire in maniera più semplice, permettendo ai due giovani samurai di percorrere molta più strada, in poco tempo, che negli ultimi mesi. Sul loro tragitto si sono imbattuti in un piccolo “particolare” villaggio di nome Kakita Bogu, ovvero il respiro dei Kakita. Gli abitanti di luogo sono principalmente minatori o fabbri, dediti alla creazione di ottimi attrezzi da fattore e non sembrano far caso al terribile lezzo che emana questa città. Questo è causato dalla vicinanza di una vasta palude salata; il nome del villaggio, invece, risale ai tempi dei conflitti tra Granchi e Gru.

Midaki sano Mura
Midaki sano Mura è l'ultima città che Asami e Yuzo incontreranno sulla lunga strada che li porterà a Shiro no Ono; è anche il posto dove potranno trovare lo shugenja Kuni indicato da Akamaru, ovvero Kuni Ikashi. Yuzo, chiedendo in giro, scopre che si trova alla sala da te Alte Vedute e dopo che Asami ha attirato l'attenzione di tutti gli avventori del locale, sono riusciti ad avere un colloquio privato con lui. Proprio come aveva detto Akamaru, lo shugenja ha un ottima conoscenza del reame del Sakkaku in quanto, in questa zona, hanno avuto dei problemi con le Mujina. Oltre a questo si aggiunge la presenza di un luogo chiamato la Fossa, un buco senza fondo, che si è aperto durante gli scavi, che sembra essere un portale proprio per quel reame. Ikashi dona a Yuzo la pergamena di un incantesimo di sua creazione, che si chiama Legame dell'Ombra; quest'ultimo permette allo allo shugenja di prendere il controllo dell'ombra di una singola creatura e di animarla in maniera innocua. Era nato come un incantesimo che aveva lo scopo di divertire, ma per casualità è stato testato sull'ombra di una Mujina permettendo di prenderne il controllo.


Anno 1126 – Mese della Serpente
Shiro no Ono
Sono passati diversi mesi da quanto Hida Yojiro ha riportato la pergamena a Shiro no Ono e sono tutti in attesa di ricevere la visita di un Kuni che possa procedere all'analisi. Nel frattempo la situazione nelle terre Granchio può definirsi notevolmente degenerata in quanto Granchi e creature delle terre d'ombra si stanno spostando per dirigersi verso la capitale. Tutto questo non ha cambiato la routine di Hiruma Kei che sta facendo uno dei soliti giri di perlustrazione nelle zone subito dietro il muro dei Kaiu.

E' proprio durante il ritorno da questo giro che incontra, seduta tranquillamente su di una roccia che guarda in direzione sud-est. Kei si avvicina per attirare l'attenzione della donna, evitando, grazie alla sua abilità con l'arco, che un serpente la morda. E in seguito a questo che la donna si presenta come Hiruma Sumiko, una shugenja Kuni che ha preso il cognome Hiruma dopo il matrimonio. Sumiko dice di venire da Kashinto Mura e che si trova qui dopo aver fatto una domanda al suo daimyo Hiruma Osuno, la cui risposta è stata di aspettare qui. Kei non si fida pienamente delle sue parole, sopratutto per il fatto che, conoscendo bene il territorio, non ha mai sentito parlare di Kashinto Mura.

La shugenja dice che il suo villaggio è stato distrutto da un demone di nome Zenkai no Oni e che questo è avvenuto proprio a causa di un pergamena che avevano trovato, la stessa che adesso si trova a Shiro no Ono, Aggiunge, inoltre, che i loro destini sono legati karmicamente e che il passato rischia di ripetersi. Kei non è del tutto sicuro sul da farsi, ma sa di poter gestire la situazione e decidete di accompagnarla al castello dove abita, in modo da chiarire il tutto.

Sul viaggio di ritorno, ripreso assieme all'enigmatica Hiruma Sumiko, un altro incontro lo aspetta in queste terre spesso desolate. Sono Mirumoto Asami e Kuni Yuzo che stanno cercando di orientarsi in queste lande sconosciute proprio per trovare il castello dove vive Kei. Sembra proprio che sia arrivato il Kuni che dovrà analizzare la pergamena e, come aveva dedotto Saburo, sarebbe stato uno giovane, al di fuori delle trame politiche attuali.

Il gruppo, a questo punto, si mette sulla strada del ritorno e anche i due nuovi arrivati vengono a conoscenza della storia di Sumiko; in merito a quest'ultima cosa neanche Yuzo ha mai sentito parlare di Kashinto Mura e della sua distruzione avvenuta da parte del demone Zenkai no Oni. Mentre si stanno avvicinando Sumiko si accorge di un fumo scuro che sale in cielo proprio dalla direzione del castello; tutti accelerano il loro passo.

I primi ad arrivare all'interno della cinta muraria del castello sono Kei e Sumiko, quest'ultima guardando la devastazione che li circonda sentenzia che è stato causato dallo stesso demone che ha distrutto il suo villaggio, ovvero Zenkai no Oni. Continua dicendo che è qui per recuperare la pergamena che hanno ritrovato, ma Kei non sembra dar peso alle sue parole, essendo più preoccupato nella ricerca di qualche sopravvissuto. Nel frattempo arrivano anche Asami e Yuzo che si guardano attorno attoniti, vedendo tale distruzione.

Il gruppo inizia a guardarsi in giro, in cerca di tracce e di sopravvissuti; Yuzo, poco all'interno del castello trova una persona completamente ustionata, priva di gambe ed in fin di vita. Per togliersi il dubbio usa l'incantesimo “Colpo di Giada” per verificare che non sia un corrotto; Sumiko, nel frattempo, si avvicina per vedere meglio la persona e quando sembra riconoscerne le fattezze si getta su di Kei, dicendogli di non guardare. Kei la sposta di peso e si avvicina, scoprendo che l'uomo in fin di vita altri non è che suo “fratello” Yojiro il quale, dopo poche parole, esala il suo ultimo respiro, tenendo la mano di Kei.

Una volta usciti dal castello la loro attenzione viene catturata da un grosso uomo appoggiato al muro del castello, che si tiene il fianco ferito, che altri non è che Hida Saburo. Kei va subito a parlare con lui cercando di capire cosa sia accaduto. Le parole dell'uomo danno ragione a ciò che pensava Sumiko, il castello è stato attaccato da un demone. Anche con Saburo si ripete il teatrino che vede le veloci presentazioni di Sumiko senza che nessuno conosca il posto da cui proviene.

Il dubbio rimane, ma al momento, Saburo, vede come priorità la pergamena e dice a Kei di andarla a prendere. Quest'ultimo decide, dapprima, di andare a prendere, nell'ufficio di Saburo, una mappa dettagliata dei dintorni, in modo da togliersi ogni dubbio sulla emblematica shugenja, poi la consegna di nascosto nella mani di Yuzo, chiedendogli di verificare l'esistenza di Kashinto Mura.

Solo a questo punto si dirige verso il punto in cui è stata nascosta la pergamena, ovvero nel tempio, dietro la statua di Osano-Wo. Sumiko si fa insistente sul fatto di dover recuperare questa pergamena prima che sia troppo tardi e Kei si fa sempre più sospettoso. Quando la giovane shugenja, come se fosse stata messa alle strette, si prepara a lanciare un incantesimo, Kei, più veloce, scocca una freccia verso di lei, facendola cadere a terra priva di sensi.

Saburo e Kei si affrettano per andare a prendere la pergamena, mentre Asami e Yuzo pensano alla donna. Mentre lo shugenja Kuni, dopo aver verificato che sia ancora viva, prepara un incantesimo per curare le sue ferite, Asami pensa a come legarla. In qualche modo il passato si ripete, proprio come diceva la giovane Hiruma, infatti le mani della dragone passano attraverso al corpo della donna, proprio come era successo nella foresta con lo Yasuki. Questa donna è una yorei e con flebile voce indica a Yuzo dove trovare il villaggio di Kashinto Mura, villaggio distrutto oltre 15 anni fa.

Nel frattempo Kei recupera la pergamena e la mostra a Saburo, quest'ultimo gli chiede di poterla aprire, ma il giovane Hiruma consiglia di metterle nelle mani esperte dello shugenja Kuni. Cosi viene fatto è Yuzo riconosce subito che si tratta di una pergamena perduta degli scritti di Kuni Mokuna, dopodiché la legge a tutti gli astanti:

Zenkai


Mentre tutti stanno cercando di capire il significato delle parole di Mokuna, Saburo chiede con insistenza, a tutti loro se riescono a capirci qualcosa. Quando questi rispondono negativamente, l'uomo gli grida che sono degli stupidi e che sono destinati a morire qui, per poi prendere l'aspetto di grosso demone strisciante, con un ampia bocca infuocata. A quel punto fu chiaro a tutti che Hida Saburo era morto e Zenkai no Oni aveva preso il suo aspetto.

Lo scontro incomincia e Kei si allontana velocemente, rientrando dentro il castello, mentre Yuzo e Asami cercano di fare qualcosa contro l'immonda creatura. Purtroppo i loro sforzi non sembrano ferire la bestia, che, avanza verso di loro con l'intenzione di divorarli. Nel frattempo il giovane scout Hiruma ritorna dove giace il cadavere di suo “fratello” Yojiro, con l'intenzione di bagnare una freccia nel suo sangue.

Mentre si trova li, da un angolo compare, come se nulla fosse, Hiruma Sumiko, in una forma più evanescente di quella con cui l'ha vista finora. La ragazza gli dice che il sangue deve essere lo stesso nel senso di qualcuno della sua famiglia; veramente della sua famiglia e non che lui considera tale. Kei si dispera a questa affermazione poiché lui non sa niente della sua vera famiglia, ha sempre vissuto qua, adottato da Saburo. Sumiko gli pone una mano sulla spalla e, con voce gentile, gli suggerisce di recuperare la freccia che aveva scagliato contro di lei, per poi svanire nel nulla, come se non fosse mai stata li.

Kei ritorna velocemente sul campo di battaglia e recupera la freccia da torre, constatando che il cadavere della donna è scomparso, ma la freccia ha la punta imbevuta di sangue. La raccoglie, la incocca ed attira l'attenzione del demone su di sé. Quando il demone è sul punto di divorarlo, lui scocca la sua freccia, mirando dentro la sua bocca e colpendo il suo nero cuore, uccidendolo con un singolo colpo.

Tutto sembra essersi risolto per il meglio, se cosi di può dire, ed in quel momento si accorgono di una corpulenta figura che siede su di una roccia poco fuori dalle mura del castello. Il gruppo si avvicina, cauto, Yuzo riconosce le insegne della famiglia Hiruma, mentre Kei riconosce che si tratta del daimyo della famiglia in persona: Hiruma Osuno.

L'uomo prende la parola, raccontando a tutti i presenti, ed in particolare a Kei, la storia di quanto accaduto e della donna che hanno incontrato:
“Sumiko era una shugenja Kuni che viveva a Kashinto Mura e che si è sposata con un Hiruma, dal quale ha preso il cognome. La coppia ebbe un figlio, tu Kei eri loro figlio. Quando il villaggio venne attaccato dall'oni, Kei era un ragazzo molto piccolo e fu l'unico sopravvissuto di quel terribile disastro. Sumiko divenne una yorei, un fantasma che continuava a cercare vendetta contro l'oni che l'aveva ucciso e quando la pergamena è stata portata qui lei si è trovata al posto giusto per poterti incontrare. La morte della bestia che l'ha uccisa a permesso al suo spirito di passare oltre”

Detto questo aggiunge, rivolgendosi a Kei, che la donna si era sbagliata su di una cosa: ella non era l'unica sopravvissuta dell'attacco dell'oni a Kashinto Mura. A quel punto Kei chiede all'uomo chi sia l'altro sopravvissuto, ricevendo come risposta che si tratta si suo padre. Quando il giovane Hiruma prova a chiedere dove possa trovare sua padre Osuno risponde che può rispondere ad una sola domanda per ogni persona, facendo capire che si tratta di un oracolo, più precisamente l'Oracolo della Terra. A questo punto ne approfittano anche gli altri due samurai: Yuzo chiede se la minaccia del demone è svanita, ottenendo come risposta che il demone è tornato nel Jigoku e non si farà più vedere per diverso tempo; Asami, invece, per aiutare Kei, chiede dove si trova suo padre, ricevendo come risposta che egli lo incontrerà in futuro e lo riconoscerà dai suoi occhi.

Una volta risposto a tutte le loro domande, l'Oracolo della Terra chiede loro se sono disposti ad accettare un compito molto pericoloso ed importante, del quale non può metterli al corrente; i giovani samurai possono solo decidere se accettare o meno. Nessuno si tira indietro e pertanto l'Oracolo della Terra procede ad indirizzarli verso la loro missione. Per prima cosa consegna nelle mai di Kei quella che sembra essere una busta da lettera fatta di pietra, con sopra inciso il simbolo della terra. “Dovrai consegnarlo quando il vento si farà tagliente” dice l'oracolo, dopodiché li avvolge nell'abbraccio stesso delle terra, facendoli cadere in una sorta di sonno.

Anno 1126? – Mese della Serpente
Shiro no Ono
Quando riaprono gli occhi non si capisce quanto tempo sia passato realmente. Di fronte a loro nuovamente le macerie di Shiro no Ono, ma in mezzo ad esse vi è un piccolo accampamento di samurai Granchio. Un samurai, con le insegne della famiglia Hiruma, si avvicina a loro chiedendo che cosa stanno facendo li e da dove sono arrivati. Le loro spiegazioni non sono certo semplici, visto che non hanno idea di cosa sia successo; per loro è come se avessero chiuso gli occhi per un secondo, ma guardandosi attorno capiscono che non è andata cosi. A loro si avvicina anche uno shugenja Kuni che ascolta la loro storia dice loro che se vengono veramente “dal passato” sono stati decisamente sfortunati, poiché una grave minaccia incombe sull'impero: “Fu Leng siede sul trono dell'imperatore”

Zenkai_no_Oni


Zenkai no Oni

 
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view post Posted on 31/1/2015, 15:37

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Anno 1129 – Mese del Serpente
Shiro no Ono
I tre samurai, ancora sotto shock dalle parole di Kuni Nakamaro, vengono portarti all'interno delle rovine del castello di Shiro no Ono, nella stanza che un tempo apparteneva al “padre” di Kei. Li, ricevono un disastroso resoconto su quanto sia accaduto in questi tre anni che loro si sono persi.

La folle alleanza, stipulata da Kuni Yori e Hida Kisada con le terre d'ombra, ha permesso loro di arrivare fino alla capitale. E' stato quando sono arrivati li che essi si sono rivelati per quello che sono veramente, attaccando alle spalle il samurai del clan del Granchio. Questo è stato la scintilla che ha portato alla terribile attuale situazione, ovvero l'imperatore posseduto da Fu Leng. La battaglia che doveva rovesciare le sorti dell'impero, che vedeva, praticamente tutto il Rokugan radunato a Otosan Uchi non è riuscita nel suo intento e quello che ne è venuto dopo è ancora peggio.

Hiruma Kazuma mostra loro una mappa del Rokugan, spiegandogli che le truppe di Fu Leng, chiamati i Legionari di Ossidiana, comandati da Ikoma Uijaki e da quello che resta di Doji Hoturi, hanno inizia ad attaccare i territori circostanti. A cadere per primo è stato il clan della Gru, distrutto e senza alcun sopravvissuto; stessa sorte è toccata al già malandata clan della Fenice.

Una volta che tutto ciò è stato raccontato sono loro a spiegare ciò che gli è accaduto e che sono qui a “causa” dell'Oracolo della Terra. Kei rimarca il fatto di avere questo strano oggetto che deve aver a che fare con il “Vento Tagliente”, ma nessuno di loro ha idea di che cosa significhi ciò. L'unico suggerimento che ricevono è quello di spostarsi in direzione verso l'Ultima Speranza di Shinsei, dove milita il grosso dell'esercito Granchio assieme al capo dei cacciatori di streghe Kuni Utagu.

I tre rimangono da soli nella stanza, mentre il sole, che sta tramontano, crea delle lunghe ombre che entrano nella stanza. Questo fenomeno porta alla mente di Asami un episodio passato di cui non ricordava. Mentre era di passaggio nel villaggio di Kurayami-ha Mura, era andata a visitare i campi per i duelli del Campione di Smeraldo. Al centro dello stesso c'era un monaco a petto nudo, con il tatuaggio di un drago sulla schiena, che meditava ad occhi chiusi. Quando Asami si è avvicinata a lui, quest'ultimo gli ha raccontato da dove viene il nome di questo villaggio.

“Ogni mattina, le ombre più scure della catena montuosa a est non cadono mai su i campi del torneo. Al tramonto, le colline circostanti, sono disposte in modo da impedire alle ombre di raggiungere il campo del torneo, fino a che il sole non tramonta completamente. Le ombre rasentano sempre il bordo del campo del torneo, sia alla mattina che alla sera, ma senza mai attraverso. Il nome di questa città, Villaggio del Bordo Oscuro, deriva proprio da questo fenomeno”

Finito il racconto l'uomo chiede a Asami, chiamando per nome, se quando le ombre riusciranno a superare il bordo compierà la scelta giusta, anche se potrebbe costargli la perdita del nome della propria famiglia. Detto ciò si alza e va a raccogliere le sue cose vicino ad un albero poco lontano di li; Asami nota che l'uomo si mette in testa un grosso mempo, dopodiché il ricordo svanisce. Dopo questo ricordo qualcosa di strano accade nella stanza, anche se solo la dragone sembra accorgersene.

Le ombre si allungano ad una velocità innaturale, puntando direttamente verso di lei; Yuzo e Kei, invece, non sembrano vedere nulla di anomalo. La giovane Mirumoto arretra, sguainando la sua katana nella direzione delle ombre, per poi pensare alla decisione da prendere per evitare di “corrompersi”. L'unica soluzione che ritiene opportuna è quella di fare seppuku, pertanto cerca di trafiggersi con la sua katana, riuscendo solo a ferirsi su di un fianco, recidendo il mon della sua famiglia. Yuzo e Kei cercano di capire cosa sia accaduto, medicando la ferita che si è procurata sul fianco, senza però avere una risposta facile da comprendere. In ogni caso decidono di passare la notte qua per partire il giorno dopo, con direzione l'Ultima Speranza di Shinsei.

La mattina dopo i tre samurai, dopo aver fatto provviste sia di cibo che un po' di giada, iniziano il loro viaggio che durerà, secondo le stime di Kei, una decina di giorni, sempre che il luogo voglia farsi trovare. I primi quattro giorni di viaggio procedono senza intoppi, sopratutto per merito della grande abilità che ha lo scout Hiruma a muoversi in questi territori. Purtroppo la notte tra il quarto e il quinto giorno rivelando un inaspettata connessione tra Asami e Togashi Yokuni; proprio per merito di questo riesce a vedere, in sogno, ciò che è accaduto il noni giorno del mese del Bue: “Il secondo giorno del tuono”.

- Tuono Spezzato -> https://oltreilvelo.forumfree.it/?t=70238149

Quando il sogno termine, Asami si risveglia di scatto urlando, sia per ciò che ha visto e, sopratutto, per le dolorose ustione che gli compaiono, all'istante, su braccia e gambe. Anche gli altri si svegliano sentendo le sue grida e mentre Yuzo tratta le sue ferite le racconta ciò che ha visto. Secondo lei questa connessione con Togashi deriva dal sangue del kami che è anche nel suo tatuaggio; Yuzo, dopo aver curato le ustione, si mette in comunicazione con i kami del fuoco scoprendo che non sono stati gli unici ad influire nelle ustione di Asami. Anche il vuoto ha avuto un ruolo fondamentale in questo e pertanto la teoria della samurai dragone è più che lecita.

Il viaggio riprende la mattina seguente; quattro ulteriori giorni di viaggio scorrono senza troppi problemi, grazie alla gran capacità di orientamento di Kei. La fortuna sembra essere dalla loro parte poiché non ci sono incontri pericolosi, le uniche cose che incontrano, di tanto in tanto, a variare il panorama sono le tombe di alcuni scout Hiruma. I problemi si presentano quando passano il confine delle terre d'ombra, da qui in poi le possibilità di corrompersi sono altissime, pertanto Kei deve riuscire a trovare il posto il prima possibile. Passano due giorni e mezzo senza alcuna traccia di ciò che stanno cercando, due giorni e mezzo in cui la corruzione potrebbe aver aperto una breccia nella loro anima senza che loro lo sappiamo. Quando il tramonto sta scendendo sul loro terzo giorno, quando la speranza di trovare riparo è quasi svanita, l'Ultima Speranza di Shinsei compare all'orizzonte.

Anno 1129 – Mese del Cavallo
L'Ultima Speranza di Shinsei
Mentre il sole tramonta i tre samurai si presentano alle porte del villaggio e dopo un rapido scambio di battute con le guardie, riescono ad entrare senza troppi problemi. La scelta, da parte della resistenza di unirsi qua è sicuramente legata alla storia del posto. E' stato in questa valle che, durante il Primo Giorno del Tuono, Fu Leng è stato sconfitto ed ucciso ed è da qui che si vuole ripartire per riuscire in una impresa del genere. Oltre a questo il posto, benché sia situato all'interno delle terre d'ombra, offre una notevole protezione contro la corruzione stessa: il muro è rinforzato con della giada incastonata e Yuzo riesce a percepire un ulteriore protezione data dai rituali Kuni. A rafforzare ulteriormente la scelta di questo luogo c'è anche il fatto che all'interno vi sono dei territori che possono essere coltivati.

Pochi minuti dopo essere entrati, una voce femminile chiama Yuzo: si tratta di sua madre Kuni Akane che di primo acchito lo abbraccia e poi si ricompone chiedendogli spiegazioni e notizie su quanto è accaduto in questi anni. Ci vuole diverso tempo per raccontare e far comprendere ciò che gli è accaduto in questi tre anni, che per loro non sono stati più di quindi giorni; una situazione che si ripeterà ogni volta che verrà raccontata. In ogni caso questo momento è il più tranquillo degli ultimi periodi, in una stanza tranquilla a godere di un ottimo te di giada.

Anche Kuni Akane racconta ciò che sanno i cacciatori di streghe riguardo agli ultimi accaduti; si parla anche di nuovi tuoni e di un Ronin Incappucciato; il che fa presagire che i sogni di Asame abbiamo veramente un fondo di verità. Per poter saperne di più sull'accaduto vengono indirizzati verso il tempio di Shinsei, dove un piccolo, non casuale, incidente li porta a scontrarsi con un monaco cieco di nome Gombei.

Quest'ultimo si definisce un Interrogante, una piccola pittoresca setta all'interno degli Shintoisti, che sostiene l'idea di “frantumare” i preconcetti attraverso domande ed azioni inaspettate. Egli racconta loro di ciò che ha “visto” durante il Secondo Giorno del Tuono, in quanto lui era come tanti altri monaci che seguivano il Ronin Incappucciato; li conobbe quello che sarebbe stato il suo maestro: Gazuk, un individuo che era stato messo sulla via dell'illuminazione dal Ronin stesso.

Quando i tuoni fallirono lui si allontano, assieme ad un piccolo gruppo in cui vi erano sia Gazuk che il Ronin Incappucciato. Fu durante questo viaggio che venne a conoscenza di quanto è accaduto dentro la sala del trono; fino alla momento in cui il Ronin lascio la stanza, il momento in cui Hitomi ha preso la sua decisione ed il regno dell'oscurità ebbe inizio. Durante il tragitto verso l'Ultima Speranza di Shinsei, Gombei perse tutti i compagni che aveva nel suo gruppo: alcuni periti sotto i colpi dei seguaci della corruzione, altri, invece, per propria scelta.

Il Ronin Incappucciato prese una strada diversa, dicendo ai suoi monaci queste parole: “Ricostruire la fede è come ricostruire una dimora. Si deve partire dalla legna che deve essere tagliata.”
Anche Gazuk si allontano dal gruppo, dando le sue motivazione solo a Gombei: “ In questo periodo in cui la corruzione sarà malevola io dico che ci sarà anche una corruzione benevola. Ma questo sarà possibile solo quando un uomo rimarrà solo.”

Una volta finito il racconto, visto che i tre giovani samurai vogliono dare il loro contributo, vorrebbero parlare con un Shireikan della Terza Armata Granchio, armata che staziona proprio in questa zona. Non è semplice parlare con qualcuno di cosi importante, sopratutto se si tratta di una figura di spicco come Toritaka Tatsune, ma la fortuna li porta ad incontrare il suo Taisa che altri non è che Akamaru, una loro vecchia conoscenza. Si propone nuovamente il momento delle spiegazioni, nelle quali Asami condivide il suo strano sogno. Akamaru lo ritiene un elemento importante, sopratutto perché i racconti di Gombei non andavano oltre ciò che il Ronin Incappucciato aveva visto.

Toritaka Akamaru decide di condividere la notizia, immediatamente, con i suoi superiori e Kuni Utagu, daimyo della famiglia Kuni e capo dei Cacciatori di Streghe, entra nella stanza assieme ad alcuni altri individui. Una volta ascoltate le parole di Asami, Utagu mise la mano, istintivamente, sul porta pergamene che aveva sul fianco. Esso conteneva un incantesimo che Tadaka gli chiese di custodire quando parti per Otosan Uchi. L'incantesimo, chiamato gli Ultimi Riti, permette di rimuovere completamente la Corruzione da una creatura vivente, ma nel farlo uccide il soggetto. Il bersaglio deve essere consenziente ed nel caso non vi si riesca, il suo spirito infesterà la terra dei viventi per l'eternità.

Dopo questa breve spiegazione Utagu da l'ordine al suo gruppo di dare massima priorità alla ricerca di Hida Yakamo e Toturi, dopodiché chiede a Kei di mostrargli l'oggetto che ha avuto dall'Oracolo della Terra, in modo da poterlo analizzare. La sua grande vicinanza con l'elemento della terra gli permette di avere la visione di un luogo, che inizia a descrivere agli astanti. Asami riconosce che è un luogo che ha già visto recentemente; meglio di lei Yuzo comprendere essere la foresta di Shinomen Mori.

I samurai decidono, dunque, di seguire questa pista, ritornando nelle terre della famiglia Toritaka; Utagu fa in modo che possano avere quello di cui hanno bisogno e Akamaru fornisce loro una guida di loro conoscenza: Toritaka Kojiro, che dopo il primo tentativo è riuscito a passare il suo gempukku e a diventare un valido samurai. In ogni caso, essendo sera, la partenza sarò rinviata al giorno successivo, pertanto hanno modo di riposarsi come si deve.

Nella notte Asami sogna nuovamente, sempre dal punto di vista Togashi. Questa volta il kami si ritrova inchiodato ad muro, senza ne braccia e ne gambe, in un sotterraneo sconosciuto. Dopo un paio di minuti dei passi scendono le scale, i passi sono di suo fratello Fu Leng che lo va a visitare. Il kami oscuro gli racconta tutto ciò che ha fatto finora:
CITAZIONE
Tramite la sua magia oscura riesce a resuscitare Doji Hoturi, conferendogli il titolo di Campione di Ossidiana, stessa sorte tocca anche a Otaku Kamoko ed il suo vecchio alleato Isawa Tsuke.

Sotto al guida di Ikoma Uijaki, i suoi legionari di Ossidiana, assieme a Doji Hoturi, marciano verso i territori della Gru. Hoturi combatte e vince un duello con suo fratello Doji Kuwanan, con la conseguente distruzione di tutti i territori e l'estinzione del clan.

Per rispettare l'idea di essere un imperatore creare un suo concilio elementare oscuro composto da Yogo Yunzo (Maestro Oscuro dell'Aria), Kuni Yori (Maestro Oscuro della Terra), Isawa Tsuke (Maestro Oscuro del Fuoco), un giovane Kitsu di nome Okura (Maestro Oscuro dell'Aria) e un giovane uomo, figlio della linea di sangue degli Hantei che è stato rubato dai Sussurasangue, di nome Daigotsu (Maestro Oscuro del Vuoto).

Il Concilio Oscuro marcia verso le terre delle Fenici, sconfiggendo un clan già allo sbando. Dopo aver catturato Naka Kuro, Grande Maestro degli Elementi, Fu Leng imprigiona la sua anima dentro una prigione di cristallo corrotto per tormentarlo per l'eternità

Il suo prossimo passo sarà sottomettere gli Yobajin, mentre, poco prima di andarsene, condivide con Togashi, il fatto che le montagne del dragone sembrano essere avvolte da un insolita nebbia.


Shinsei's Last Hope

 
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view post Posted on 13/2/2015, 12:48

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Anno 1129 – Mese del Cavallo
L'Ultima Speranza di Shinsei
La notte passa ed i sogni di Asami continuano a lasciare, sul suo corpo, delle vistose bruciature, che decide di nascondere per non essere di impedimento al gruppo. Tutti vengono radunati attorno ad un tavolo, assieme a Toritaka Akamaru, per decidere come muoversi per questo viaggio. L'unica possibilità è quella di farsi la strada a piedi, poiché, nonostante ci sia anche un imbarcazione, che fa la sponda fino a Kaiu Shiro, questa è impegnata per la movimentazione di merci di vitale importanza.

Hiruma Kei si preoccupa delle provviste di cibo, acqua e giada, benché sia lui e sia Gombei rinunciano a quest'ultima, in quanto confidano nella benedizione del Tengoku per proteggersi. Sempre Kei mette a conoscenza gli scout locali del percorso che ha utilizzato per raggiungere questo posto, in quanto lo considera sicuro. Poco prima della partenza Asami condivide con Akamaru parte del suo “nuovo” sogno, soffermandosi sul fatto che Togashi è vivo ed è prigioniero di Fu Leng in una qualche sotterraneo. Sempre pochi istanti prima di partire Kuni Akane, madre di Yuzo, si avvicina al gruppo per salutarlo e consegnargli un dono, con l'augurio che non debba averne bisogno, ovvero l'incantesimo Ultimi Riti. Yuzo, dopo aver ringraziato, chiede anche di poter avere degli scritti da studiare sugli Tsukai-sagasu, in quanto vorrebbe entrare nel loro ordine.

Il gruppo parte, assieme ad altri cinque scout Hiruma che li accompagneranno fino al fiume; la presenza di altri esploratori esperti rende il viaggio veloce e privo di problemi, riducendo anche il tempo che è stato impiegato all'andata. Una volta passato il fiume, Kei non fa altro che seguire i “segnali” che avevo lasciato in precedenza, rendendo il viaggio molto più semplice fino alla Desolazione Kuni.

Kuni Areno
I giorni passano, mentre il gruppo attraversa questo luogo desolato, senza niente che possa preoccupare o rallentare il loro viaggio. Al terzo giorno di viaggio, in queste lande, qualcosa di strano accade nella notte: uno strano sogno che, questa volta, non affligge Asami. Si tratta di Yuzo, che vede, come se stesse facendo un viaggio astrale, avvicinarsi un piccolo tempio in una zona desolata. All'interno di questo tempio c'è una statua di Bishamon, la Fortuna della Forza, che tiene in mano una casa con dentro una piccola luce arancione. La luce pulsa, in maniera innaturale, per poi scurirsi sempre di più, fino a diventare rosso sangue; a quel punto, del sangue sgorga dalla piccola casetta, sporcando il tempio, mentre il viaggio inizia velocemente a ritrovo, fino a che Yuzo non si sveglia nel cuore della notte.

Kei, che sta montando il suo turno di guardia, si accorge dei movimenti dentro la terra e andando a controllare si accorge che Yuzo e sveglio a causa di ciò che ha sognato. I due parlano un po' dell'accaduto, dopodiché, senza dare troppo peso a questo incubo, lo shugenja Kuni si alza per fare il suo turno di guardia, l'ultimo della nottata. Tutto scorre senza altri intoppi fino al sorgere del sole, tranne per un piccolo particolare: quando il gruppo esce dalla tenda non trovano più Yuzo. Kei si ricorda di quello che gli aveva detto nella notte e del tempio che aveva visto, pertanto si mette di impegno per seguire le tracce, camminando per più di sei ore in direzione nord, fino a trovare il possente shugenja immobile davanti alla porta di questo piccolo tempio.

Ranpo Temple
Yuzo si “risveglia” davanti alla porta di questo tempio, come se qualcosa lo avesse guidato fino a qui senza che lui se ne rendesse conto. Nella sua mente ci sono immagine, vissute in prima persona, di una persona che viene sgozzata con un Tanto ed offerta in sacrificio alla creatura immonda che si cela all'interno del tempio. Anche una voce compare, una voce che si complimenta per aver portato delle vittime da sacrificare. Yuzo alza una mano e dice ai suoi compagni di non avvicinarsi, poiché pensa sia una cosa che lo riguarda personalmente e potrebbe essere pericoloso per loro; dopodiché apre la porta del tempio, vi entra e si chiude dentro.

All'interno il tempio appare proprio come nel suo sogno, con l'imponente statua di Bishamon al centro che regge una piccola casetta che ha, al suo interno, una piccola luce arancione. La voce sembra volerlo spingere verso il compiere un atto di coraggio, che, non essendoci creature demoniache da sconfiggere, deve essere il coraggio di togliersi la vita. Questa voce, nella sua testa, si mischia a delle immagini, probabilmente di un passato lontano. Un samurai che torna al tempio celermente, non appena le Fauci attaccarono i territori Granchio. L'orrore e la paura di scoprire che al suo interno vi era già una progenie del Signore dei Demoni stesso. L'onta e il disonore di pregare per aver salva la vita, accettando, persino, di portagli carne fresca ogni giorno,

Yuzo cerca di mantenere la lucidità mentale e cerca di comprendere cosa fare per placare le attenzioni di quello che pensa essere un avo che lo sta perseguitando. I due discutono a lungo e Yuzo fa capire che lui non avrebbe mai fatto quello che ha fatto lui, nonostante la paura avrebbe preferito combattere e morire piuttosto che assoggettarsi al demone. Detto questo lo shugenja Kuni allunga la mano per tocca la luce all'interno della casa; quando questa entra in contatto con lui sente la corruzione che cerca di penetrare della sua anima, ma la sua volontà riesce a impedirglielo. Dopodiché ritrae la mano e colpisce la piccola luce con l'incantesimo Colpo di Giada, “uccidendola” e lasciando “cadavere”una biglia gelatinosa rotta.

La voce sembra come congratularsi con il suo operato e gli lascia anche il suo nome: Kuni Hakirei. Yuzo accende una candela e la sostituisce alla sinistra luce che vi era prima, dopodiché apre la porta ed avvisa il resto del gruppo che questo “problema” è risolto, per ora. Nel tempio entrano tutti, per controllare cosa è accaduto e Kojiro, guardando la piccola biglia, dice era uno Shito Dama, che significa fuoco fatuo. Questi sono dei piccoli yorei vendicativi che soccombono alla corruzione e che cercare di guidare la gente dove vogliono, facendosi seguire. In ogni caso il gruppo rientra alla tenda per ripartire, ormai, il giorno successivo.

Kuni Areno
Dopo diverse ore di viaggio a ritroso, Kei si accorge di un piccolo fumo che si alza proprio dal punto in cui trova la loro tenda. Lo scout Hiruma si avvicina di soppiatto, notando che ci sono, di spalle, due samurai che indossano le armatura della sua famiglia e che la loro tenda sta andando a fuoco. Quando decide di attirare la loro attenzione, questi si girano e scopre che sono degli Hyakuhei: samurai caduti vittima delle Terre d'Ombra che, a differenza dei classici non morti, mantengono la loro intelligenza e la stessa abilità di quando erano in vita.

Inizia subito uno scontro, che vede Kei reagire rapidamente usando la sua grande abilità con l'arco. Yuzo evoca un Tetsubo di Terra mentre Asami e Gombei si avvicinano per poter utilizzare i loro Kiho del Vuoto. Il giovane scout Hiruma continua a mantenere l'attenzione delle due creature su di sé, mantenendo una certa distanza e continuando a bersagliargli con il suo arco; nel contempo Asami usa il tatuaggio del Drago per soffiare fuoco verso di loro. Lo scontro viene concluso quando Yuzo invoca un potente Colpo di Giada che colpisce entrambi gli abomini, uccidendone uno, e Kei finisce quello rimasto con un altra freccia.

A questo punto si concentrano sul cercare di spegnere il fuoco; Yuzo prova ad evocare della terra per chiudere la tenda in un “abbraccio” che possa soffocare il fuoco, purtroppo i kami dell'aria giocano a lui un brutto scherzo, dando una sferzata di vento poco e rendendo inutilizzabile la tenda. Per concludere questa lunga giornata Kei e Yuzo provvedono a dare una degna sepoltura ai due corpi corrotti, in quanto un tempo erano dei samurai, proprio come loro. Il giorno seguente il gruppo riparte andando in direzione delle zone abitate al fine di potersi muovere su strada.

Anno 1129 – Mese della Capra
Midaki sano Mura
Il gruppo di samurai, dopo altri cinque giorni di viaggio, arriva a Midaki sano Mura e ne approfitta per potersi riposare nella giusta maniera, sopratutto dopo tutti questi giorni passati nelle inospitali terre che si trovano di fronte al muro Kaiu. Purtroppo la storia sembra ripetersi nuovamente e qualcuno, durante questa notte di luna piena, si allontana inconsapevole delle proprie azione. E' il monaco Gombei ad allontanarsi questa volta, senza una destinazione ed uno scopo chiaro nella sua mente, proprio come se fosse un sonnambulo. In verità qualcosa riesce a vedere, ma si tratta di una sorta di riflesso simbolico di quello che sta veramente accadendo; in questo “riflesso” egli ha la possibilità di fare delle minime scelte, delle piccole, ma importanti, decisioni.

La sua visione è molto strana e piena di simbologia, partendo già dal fatto che riesce a vedere come se non fosse cieco dalla nascita. Gombei viene guidato all'interno di una grotta, che sembra essere fuori dal villaggio, vicino alle miniere; una volta entrato, dopo una centinaio di metri, la grotta si biforca. Da una parte il rumore di un piccolo rivolo d'acqua che scorre, dall'altra dell'acqua che goccia. Il monaco prende una strada, ma non è importante quale delle due venga scelta, poiché entrambe convogliano nello stesso identico luogo. Il posto è una sorta di piccola fucina, con un incudine dove goccia dell'acqua da una stalattite e, dietro di essa, scorre dell'acqua in un piccola canale. Gombei si mette in meditazione proprio sopra l'incudine, sentendo le gocce salate che cadono su di lui e mettendo in piedi nel piccolo canale, accorgendosi che l'acqua è un po' più densa del normale. In questo stato di trance ha la netta percezione che nessuna delle due “fonti” d'acqua sia corrotta e sente di dover usare, uno dei due liquidi per forgiare una spada. Il monaco sceglie l'acqua che scorre ed inizia, in maniera automatica, a fare tutte le operazioni necessarie, fino a che il sogno, o meglio il riflesso, non termina.

Il mattino dopo, al risveglio, mentre Asami prende le sue cose si accorge di avere una katana aggiuntiva rispetto alla sua. Dopo essersi consultata con il resto del gruppo, Gombei dice di aver, in qualche modo, aver avuto a che fare lui con quella lama, questo a causa della “benedizione” che gli da Onnotangu. Yuzo verificare che questa non è corrotta e, quindi, Asami decide di sguainarla per vederne la lama; questa è nera, più precisamente fatta di ossidiana...

Kuni_Wastelands
Kuni Areno

 
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view post Posted on 22/2/2015, 17:50

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Anno 1129 – Mese della Capra
Midaki sano Mura
Il gruppo di samurai decide di partire il giorno stesso, in quanto li aspetta ancora un lungo viaggio ed una meta non meglio precisata all'interno della foresta di Shinomen Mori. Muoversi a cavallo e, sopratutto, su delle strade permette di raggiungere Kaiu Shiro in solo 4 giorni e, successivamente, Kamisori sano Taoke Shiro in 3 giorni.

Kamisori sano Taoke Shiro
La prima cosa che salta all'occhio, appena fuori della mura, sono i segni di un possente attacco che ha distrutto buona parte delle mura esterne e provocati severi danni anche all'interno. Una volta che hanno deciso di fermarsi qui per la notte, i samurai trovano un modo per occupare la giornata. Yuzo e Gombei si mettono ad aiutare i samurai che si stanno occupando delle riparazioni sulla cinta muraria e cosi facendo conoscono alcuni samurai granchio che gli raccontano cosa è accaduto in questo posto.

Sette mesi fa, prima del secondo giorno del tuono, un enorme orda di creature delle Terre d'Ombra ha assaltato e distrutto questo posto, con lo scopo di raggiungere Otasan Uchi, dove Fu Leng stava possedendo il corpo di Hantei XXXIX. Buona parte delle truppe che doveva essere stanziate in questo luogo, erano andate proprio in direzione della capitale al seguito delle sconsiderate azioni di Hida Kisada e Hida Yakamo, pertanto è stato impossibile, per Hida O-Ushi, fermare questa avanzata.

Quest'ultima, figlia di Hida Kisada e carica maggiore in questo luogo, ha avuto un incontro fortuito con Hiruma Kei, che non si è accorto di lei e ci è finito addosso. Dopo questo “scontro” Kei si dirige con Asami presso una casa del sake di nome “Aperti come il muro”. Qui dentro, chiacchierando e bevendo con il proprietario, il giovane scout Granchio viene a conoscenza della storia che c'è dietro la famigerata banda degli Assassini della Foresta, un gruppo di banditi, molto abili con l'arco, che infestano le strade vicino alla foresta di Shinomen Mori. Un ronin di nome Miroto, un samurai della famiglia Hiruma a cui è stato tolto il cognome a causa della sua crudeltà, è il capo di questa banda; Kei ascoltando la storia pensa che quest'uomo possa essere suo padre. Asami, invece, non pensa proprio nulla, disorientata totalmente dal troppo sake nel suo corpo.

Lo scout Hiruma accompagna Asami fino alla tenda ed aspetta il ritorno degli altri per mangiare qualcosa assieme a loro. Yuzo, dopo aver letto gli scritti lasciati dalla madre, decide di chiedere aiuto a Gombei per allenarsi con il Jujitsu, in quanto è un requisito importante per entrare nei Cacciatori di Streghe. Quando cala la notte Kei ne approfitta per fare un giro fuori, allo scopo di fare delle provviste, riuscendo ottimamente nell'intento grazie alle sue doti. Il giorno dopo, Toritaka Kojiro si riunisce al gruppo e ripartono subito scegliendo di puntare verso Tani Hitokage, rimanendo leggermente all'interno della foresta, in modo da evitare spiacevoli incontri da parte dei sostenitori di Fu Leng.

Anno 1129 – Mese della Scimmia
Shinomen Mori
Dopo un ulteriore settimana di viaggio, in cui hanno passato la Torre di Guardia dell'Est e Shiro Kaotsuki no Higashi, il gruppo giunge nei pressi della foresta e vi si addentra di una decina di metri iniziando a risalirla verso nord. E' un percorso difficile che mettere a dura prova le doti di orientamento di Kei e di Kojiro, ciononostante riescono a procedere senza intoppi per tre giorni, quando incontrano una donna con lunghi capelli neri ed un vestito bianco che gira solitaria per la foresta.
La donna dice che sta cercando il suo bambino, ma questo strana situazione fa pensare a qualcosa di diverso; Yuzo è il primo a mettere in discussione la situazione scagliando un Colpo di Giada verso di lei. L'incantesimo ha effetto, facendo capire a tutti la sua natura corrotta, ma la donna avanza comunque dicendo nuovamente che sta cercando un bambino, ma che potrebbe essere sufficiente anche parlare con Yuzo. Lo shugenja Granchio fa un paio di passi nella sua direzione, quasi ammaliato dalle sua parole, ma poi il suo senso del dovere lo riporta sulla retta e via decide di prepararsi allo scontro.

I lunghi capelli della donna si muovono come se avessero vita propria, diventando delle temibili armi a causa degli uncini che sono posti alla loro fine. Yuzo resta viene bloccato da questa ferito e bloccato da questa arma impropria, mentre Kojiro comprende che il nemico è una Horionago, ovvero un corpo morto animato da uno Yokai al suo interno. Proprio a causa di questo dovranno sconfiggere prima il corpo fisico e poi distruggere lo spirito al suo interno, prima che questo possa andare a cercare un altro corpo.

Ottenuta questa conoscenza tutti si adoperano per porre fine al problema quanto prima: Kei scaglia una precisa freccia verso l'essere, ferendola ulteriormente, e Asami, con un magistrale colpo di katana, la decapita all'istante. Non appena il corpo della donna cade a terra, lo Yokai, al suo interno, si mostra, uscendo da lei come un bambino che sta nascendo. Lo spirito si aggrappa con i suoi piccoli artigli alle gambe di Asami, cercando di entrare dentro di lei; i colpi di Yuzo, con il Tetsubo, e di Kei, con l'arco, non sono efficaci contro questa creatura. Per loro fortuna questo è il campo in cui eccelle Kojiro infatti i colpi del giovane Toritaka riescono a ferire gravemente lo Yokai. Lo spirito si difendere cercando di fare breccia nella loro mente, con un pianto che provoca il rimorso per quello che stanno facendo. Nonostante ciò Kojiro riesce a porre fine all'esistenza dello Yokai, grazie all'aiuto della magia di Yuzo e, sopratutto, al Kiho di Gombei che gli permette di recuperare la sua connessione con il vuoto.

Una volta che lo scontro è terminato, Kojiro solleva un dubbio sulla presenza di quella creatura in questo posto, in quanto, solitamente v a cercare dei bambini o neonati. Yuzo pensa che sia stata attirata dalla sua maledizione e che qua in giro, da qualche parte, potrebbe esserci il cadavere del bambino che la donna ha partorito.

Gombei e Kei decidono di fare un giro per vedere se riescono a trovarlo, in modo di dargli una degna sepoltura, mentre il resto del gruppo recupera dallo scontro appena concluso. Nella loro perlustrazione il monaco cade in una trappola a rete che lo blocca, sospeso in aria; Kei riesce, velocemente, a rompere la corda che lo tiene legato e a risistemare la trappola per non destare sospetti. Pensando che sia opera degli Assassini della Foresta, decide di tornare indietro con cautela, facendo attenzione a non lasciare tracce di nessun tipo.

Una volta che il gruppo torna ad essere unito, Kei avvisa che non è sicuro restare qui a cercare l'eventuale corpo del bambino e che sarebbe il caso di dileguarsi. Yuzo, prima di abbandonare la ricerca, vuole provare a chiedere consiglio ai kami della Terra. Questi gli dicono che non riescono a percepire nulla a causa del rumore dell'acqua che gli impedisce di ascoltare. A questo punto, si mette in contatto con i kami dell'Acqua, chiedendogli se potevano parlare più piano, quest'ultimi rispondo di non poterlo fare e si scusano ed una pozza di acqua limpida compare ai loro piedi, come se ci fosse una corrente sotterranea sotto di loro.

Osservando questa pozza d'acqua che sembra, lentamente, dividersi in maniera innaturale, Asami ricorda un episodio del suo viaggio verso Tani Hitokage che non ricordava affatto. Appena arrivata a Toshi no aida ni Kawa, la città tra i fiumi, ha incontrato, nuovamente, lo stesso monaco che stava meditando al centro dei campi per i duelli del Campione di Smeraldo. Quest'ultimo gli spiega la differenza tra i due fiumi:
Kawa Nemui, il fiume dormiente, che finisce nel lago della Sabbia Bianca, dove si dice che nelle sue profondità viva una creatura antica ed immortale
Hae Moete Kawa, il fiume della lucciola, che crea un perfetto confine naturale dei territori Dragone.
Il monaco chiede ad Asami quali delle due vie prenderebbe e la giovane Mirumoto sceglia la terza via, quella che sta in mezzo, quella che si è prefissata ed ha già scelto.

Quando il ricordo svanisce Asami si ritrova, come tutti gli altri, ad osservare lo strano effetto che si crea dentro la pozza d'acqua. E' come se qualcosa si muovesse in circolo, formando un cerchio che non è chiuso, dopodiché si sposta in linea retta, per sparire a contatto con la terra. A questo punto tutti sono d'accordo sul non indagare oltre e, sopratutto, sul proseguire il viaggio più lentamente in modo da fare attenzione a non lasciare traccia.

Procedono cautamente per altri tre giorni, con la netta sensazione che qualcuno li stia tenendo d'occhio, fino a che, durante un turno di guardia di Yuzo, due mostruose figure a metà tra uomo e serpente lo osservano dall'alto di un albero. Tutti si riuniscono fuori dalla tenda e da un angolo compare un ronin di nome Masatoyo che riconosce Gombei, in quanto era nello stesso gruppo che ha salvato il Ronin Incappucciato quando è stato rapito.

Dopo un rapido scambio di battute, il samurai chiede al gruppo di seguirlo all'interno della foresta, dove si trova la resistenza guidata da Toturi. Attualmente si stanno spostando verso sud-est per lanciare un offensiva contro Otosan Uchi in quanto le truppe di Fu Leng si stanno muovendo verso nord per sottomettere le tribù Yobajin.

Harionago
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view post Posted on 1/3/2015, 18:11

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Anno 1129 – Mese della Scimmia
Shinomen Mori
Il gruppo di samurai raggiungere il campo della resistenza di Toturi seguendo Masatoyo e dopo una attesa di una ventina di minuti vengono ricevuti da lui in persona. Anche questa volta si trovano a dover spiegare la loro condizione e Kei mostra, nuovamente, l'oggetto che gli era stato consegnato dall'Oracolo della Terra e che ha a che fare il “Vento Tagliente”. Proprio in quel momento si avvicina una bellissima donna che dice che quell'oggetto è una creazione di suo fratello e che non vi è ancora vento tagliente; ella si presenta come Isawa Kaede, l'Oracolo del Vuoto.

Una volta che questa discussione è terminata molti dei presenti rivolgono la propria attenzione verso Mirumoto Asami; il motivo non è ben chiaro e per rendere la cosa più “cristallina” viene chiamata una naga di nome Mara. Quest'ultima quando vede la giovane dragone rimane spaventa e stupita allo stesso tempo, come se avesse visto un fantasma. Nessuno intende spiegare la situazione e Toturi chiede alla naga e al suo sottoposto, Masatoyo, di accompagnare Asami fino alla tenda di Mirumoto Daini.

Alla fine si spostano tutti verso l'accampamento naga dove Asami viene condotta all'interno di una tenda dai colore Dragone. Li vi trova, su di un tatami ed avvolto da una coperta, un samurai che sta dormendo su di un fianco. Mara fa avvicinare Asami, dopodiché gira la testa dell'uomo verso di lei mostrando che non ha la faccia, come se fosse stata “cancellata”. La samurai scatta subito indietro lasciando sfuggire un grido e i suoi compagni entrano nella tenda, assistenza a questo grottesco spettacolo.

Ciò che sta “corrompendo” il povero Daini non è la Corruzione, ma qualcosa di diverso, qualcosa di sconosciuto. Mara dice che loro lo chiamano “Immondo”, ma chiamano con lo stesso nome anche quella che i rokuganesi chiamano Corruzione. Durante questa breve discussione accade qualcosa di ancora più grottesco: il non-volto di Daini diventa quella di Hitomi che cerca di spingere Asami ad unirsi alla sua grande causa, dopodiché cambia in quello che di un uomo, che dice di chiamarsi Goju Adorai, e che sostiene che prima o poi anche lei seguirà le orme della sua daimyo.

Nella concitazione di quello che sta accadendo Mara esce fuori di cosa per chiamare rinforzi e dopo poco ne entrano alcuni grossi e mostruosi naga, uno dei quali sembra padroneggiare una strana forma di magia. L'essere, che ha le sembianze di un cobra, dopo aver scambiato una sguardo con Mara, creare una sorta di grosso cristallo che brucia a fatica la carne del povero Daini. Alla naga scende una lacrima sul volto e, nel contempo, tutti vengono fatti uscire dalla tenda per permettere allo “shugenja” naga di fare ciò che è opportuno.

Il gruppo ritorna all'accampamento di Toturi ed Asami chiede di poter incontrare Togashi Mitsu per capire se è lei l'unica ad avere queste visioni relative a Togashi o se è legato ai suoi tatuaggi. Iniziano a cercalo attorno finché non hanno un incontro casuale con Hida Yakamo, che, dopo aver salutato i suoi compagni granchi non perde tempo a lanciare alcune frecciatine verso Asami e, sopratutto, la sua famiglia Mirumoto.

In quel momento si avvicina a loro anche Toturi da qui ne scaturisce una rapida scambio di battute con il samurai Granchio. Quando quest'ultimo fa notare la famiglia di Asami, mettendola in correlazione con ciò che ha fatto Hitomi, Toturi ricorda a Yakamo che cosa avesse nella sua mano sinistra prima della Mano di Giada, riferendosi al Artiglio di Yakamo.

Quando il samurai granchio si allontana, Toturi indirizza Asami verso un piccolo lago che si trova non molto lontano da qui; li vi si trova Mitsu che medita vicino all'acqua. La giovane Mirumoto si mette a parlare con l' Ise Zumi riguardo la sua connessione con Togashi stesso, scoprendo che impressioni cosi vivide sembra, per ora, averle solo lei. Dopo una breve discussione in puro stile Togashi, Mitsu propone alla giovane ragazza di ricevere un tatuaggio fatto da lui in persona; importante sarà cosa sceglierà di tatuarsi per comprendere la via che intende intraprendere.

Dopo questo intermezzo il gruppo ritorna all'accampamento; il giorno dopo l'armata dei sopravvissuti inizia la sua lunga marcia verso Est, per raggiungere il luogo in cui si riuniranno con l'armata Granchio che sta salendo verso Nord. L'assenza dei Legionari di Ossidiana a proteggere la capitale è un occasione da non perdere, agendo prima che il dominio di Fu Leng possa rafforzarsi ulteriormente.

Anno 1129 – Mese del Gallo
Shinomen Mori
L'armata continua il suo spostamento all'interno della foresta di Shinomen Mori e incontrano un problema che non posso affrontare con il solo uso della katana ovvero la fame. Toturi discute con Bayushi Hisa della possibilità di verificare uno dei luoghi segreti che il clan Scorpione ha creato durante il periodo del colpo. Il luogo in questione, a non più di un paio di ore di deviazione, è un magazzino sotterraneo pieno di armi, cibo e altri beni di utilità.

Dopo una breve discussione si decide che è la scelta più idonea, in quanto, nonostante l'abilità dei scout e cacciatori presenti nel gruppo, tra cui Hiruma Kei stesso, le azioni non sono sufficienti e ritardano il viaggio del gruppo. La deviazione porta i suoi notevoli frutti, non senza una imprevisto che costringe tutti a combattere con un gruppo di scorpioni corrotti e traditori che aspettavano al varco, ma non si aspettavano un gruppo cosi numeroso. Del loro leader ormai corrotto, Bayushi Marumo, Gombei conosce la storia dell'arte marziale da lui inventa: Marumojutsu. Questa arte è stata creato allo scopo di riuscire a scappare senza uccidere le persone che tentano di fermarti; la sua origine deriva dal fatto che lo stesso Marumo ha dovuto uccidere diversi Imperiali, per sopravvivere, dopo il Colpo degli Scorpioni.

Il viaggio riprende in maniera ottimale dopo aver fatto rifornimento, ed il gruppo esce dalla foresta di Shinomen Mori, congiungendosi con l'armata degli Unicorni e dirigendosi verso la loro prossima metà di rifornimento: Kudo. Durante questo tragitto, che dura diverse settimane, accadono diversi avvenimenti che coinvolgono i membri del gruppo:
Yuzo, dopo innumerevoli tentativi, riesce finalmente ad apprendere l'incantesimo degli Ultimi Riti; a suo dire Asami ha avuto un ruolo fondamentale in questa vittoria,
Gombei riesce a conversare con i naga per chiedere il loro punto di vista sull'Ossidiana e la sua relazione con la Giada. Mettendoli in correlazione con il “loro” Sole e la “loro” Luna, ovvero l'Occhio Luminoso e l'Occhio Pallido, sono messi sullo stesso piano i quanti sono gli occhi del loro dio.
Chiacchierando viene scoperta l'origine del mon che porta il ronin Masatoyo, ovvero una testa mozzata sanguinante. Il ronin era uno Shiba che è stato reso tale per il fatto che contraddiceva, spesso, gli ordini dei propri superiori. Una volta rimasto senza cognome è diventato un mercenario molto abile con la propria katana. Tre mesi dopo il proprio gempukku, durante la sua prima battaglia, ha decapitato un giovane ragazzo ed ha deciso di usare quel simbolo per scusarsi in eterno con lo spirito del ragazzo.

Anno 1129 – Mese del Cane
Dangai
Questa è l'ultima tappa prima dell'incontro con le forze del clan Granchio, un piccolo monastero che si rivelerà essere il luogo perfetto per l'esecuzione del tatuaggio su Asami da parte di Togashi Mitsu. La scelta della giovane Mirumoto è il Corvo, fedele compagno di Shinsei, una volta dalle piume multicolore divenute nere dopo averlo seguito nelle Terre d'Ombra, durante il Primo Giorno del Tuono. E' un tatuaggio che consente maggior protezione dalla Corruzione è come tale indica la scelta, forte e sicura, di ciò che Asami vuole intraprendere. Una volta che il tatuaggio è finito Mitsu confida ad Asami che avrebbe voluto chiedergli di prendere il cognome Togashi, ma vista la sua scelta le consiglia di rimanere forte della sua via ed, inoltre, le consiglia di farsi riconsegnare la spada di Ossidiana da Yuzo. Il significato di queste parole è che lei dovrà essere sempre tentata dalla via sbagliata, ma, a differenza di Hitomi, dovrà fare le scelta giusta nel momento importante.

L'armata parte pochi giorni per l'incontro a Daidoji Yukan-Se; il numeroso esercito formato dai sopravvissuti del Secondo Giorno del Tuono si muove a nord verso le montagne, dirigendosi in territorio Gru con lo scopo di puntare direttamente alla capitale. Durante questo tragitto gli orrori della devastazione di Fu Leng, nelle terre Gru, sono spaventose. Cadaveri lasciati in bella vista come monito del suo regno del terrore e distruzione in ogni angolo sono quello che è riservato a coloro che si oppongono al suo volere. Su consiglio di Yuzo, i Cacciatori di Streghe eseguono un rituale per poter bruciare e purificare i corpi abbandonati, evocando un fuoco senza fumo per evitare di essere individuati.

Anno 1129 – Mese del Cinghiale
Mizen Mura
Quando l'armata sta per raggiungere i pressi di Mizen Mura, gli scout riferiscono di un nutrito gruppo di corrotti ed oni che si appresta ad avanzare verso di loro: l'impatto avrà luogo tra un ora circa. Dopo un breve consulto delle autorità in carica viene deciso di aspettarli, preparando il territorio di battaglia ed una strategia vincente che possa spazzare via questa ondata. Secondo Toturi il fatto che vengano verso di loro e non traggano beneficio dal vantaggio territoriale della capitale è indice del fatto che essa è sguarnita e può essere riconquistata.

Lo scontro viene gestito con una grande maestria dai samurai di Toturi; merito anche delle ottime strategie di quest'ultimo che permettono di prendere in mano le redini della battaglia. Lo scontro dura alcune ore, durante le quali le perdite vengono minimizzate e i sopravvissuti dell'esercito di Fu Leng cercano di scappare verso le capitale, inseguiti dalla cavalleria Unicorno.

Proprio in questo momento Asami cade a terra, nuovamente coinvolta da una delle sue strane visioni relativa a ciò che accade al povero Togashi incatenato. Quando quest'ultimo dice al fratello di non aver previsto cosa è capace di fare il cuore di uomo, Fu Leng gli risponde che non ha idea chi che cosa estrarrà dal cuore del Jigoku. Quando la visione finisce Asami si cerca di raggiungere Toturi in mezzo ad i samurai che stanno esultando per la vittoria; è impossibile comunicare con lui con queste grida di vittoria, grida di vittoria che a poco a poco si trasformano in grida di terrore, quando degli esseri volanti, simili a dei samurai, piombano sulla cavalleria Unicorno decimandola come niente fosse...

Ashura
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view post Posted on 7/3/2015, 17:00

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Anno 1129 – Mese del Cinghiale
Mizen Mura
Proprio quando la battaglia sembrava terminata, quando l'armata della resistenza stava alzando il loro grido di vittoria al cielo, una nuova e terribile minaccia cambia, improvvisamente, le sorti della battaglia. Gli Ashura, delle creature estratte dal cuore del Jigoku da Fu Leng stesso, si abbattano sull'esercito comandato da Toturi mettendolo seriamente in difficoltà: una cinquantina di queste creature riescono a tenere testa ad oltre mille samurai rokuganesi.

Lo scontro è a senso unico, non sembra esserci modo di abbattere queste possenti creature e anche quando una di queste cade a terra, sotto gli incantesimi di Agasha Tamori e Iuchi Karasu, quest'ultimi vengono spazzati via dall'esplosione di fiamme infernali che scaturisce dalla morte della creatura stessa. Asami è partecipe di un altra macabra peculiarità di queste creature immonde, infatti quando un samurai granchio raccoglie una delle loro spade di ossidiana per usarla come arma, ma questa, non essendo più nelle mani del suo proprietario, esplode assieme al braccio del povero samurai.

La strategia di Toturi prevede l'idea di cercare di fuggire da questo scontro, attualmente impossibile, cercando di ottenere quante più informazioni possibili sulle loro abilità. In tutto questo Kei e Yuzo sono posizionati sulle alture a cercare di limitare i danni e contrattaccare, non senza problemi in quanto gli Ashura combattono anche con degli archi, dalle quali scagliano delle pericolosissime frecce di ossidiana. Kei riesce a recuperare alcune di queste frecce, alcune direttamente dal proprio corpo.

Gombei, invece, cerca di concentrarsi mettendosi in comunicazione con il vuoto, cercando una qualche soluzione che possa aiutarli. Guidato da questa sensazione si avventura nel campo di battaglia, fino a raggiungere Asami; ciò che lo ha guidato fino a qui è stato il tatuaggio del Corvo che si trova sul petto della giovane Mirumoto. Il Corvo gli permette di ricordare che a sud di qui si trova Reihado Shinsei, un santuario dedicato all'animale che tutti associano a Shinsei stesso. Si dice che solo coloro che sono puri di cuori e guidati da vera devozione possono trovarlo; raggiungere quel luogo vorrebbe dire salvezza.

I due samurai riescono a far comprendere a Toturi dove debba ripiegare l'esercito, in modo che si possa sperare, in futuro, di poter ribaltare le sorti di questa guerra. I sopravvissuti si muovono a gran velocità, cercando di tenere a distanza la furia distruttiva degli Ashura; per permettere questa fuga disperata molti samurai si sacrificano nel nome di una possibilità futura, nel nome di Toturi. Gombei, nonostante non possa vedere, percepisce che poco davanti a loro c'è il santuario, simbolo di speranza; gli altri samurai, invece, vedono una donna che sembra attenderli a braccia aperte.

L'esercito continua a fuggire, ormai pochi attimi li separano da quello che sembra essere la loro unica speranza. Yuzo viene bersagliato a morte da una di quelle diaboliche frecce di ossidiana, ma poco prima dell'impatto una strana creatura umanoide, si frappone, volente o nolente, evitando che il corpo sia mortale, ma facendo cadere a terra esanime lo shugenja granchio. In tutto questo, tutti i samurai riescono a mettersi dietro la donna, che risulta essere l'Oracolo del Vuoto; anche lo stesso Yuzo la raggiunge, portato sulle spalle da questa creatura visibilmente corrotta. Solo a quel punto la donna, con un ampio gesto di mano concentra tutto il Vuoto a sua disposizione per fare qualcosa che possa salvare tutti loro.

Heigen no Kaminari
In un tempo minuscolo, come un battito di ciglia, tutti i samurai che si trovavano alle spalle dell'Oracolo del Vuoto, sono stati teletrasportati in un posto completamente diverso, più precisamente nei pressi della foresta di Shinomen Mori, nelle Pianure del Tuono. La donna, allo stremo per aver effettuato un gesto simile, si appoggia sulla spalla di Toturi stesso, mentre quasi tutti sono felici di essere salvi e di avere un'altra possibilità di poter vincere questa guerra. Il quasi tutti è rivolto ad alcuni monaci, di cui fa parte anche Gombei stesso, che si domandano se un gesto del genere abbia sbilanciato notevolmente il Kharma.

Passano diversi giorni in cui tutte le più alte cariche rimaste in vita decidono sul da farsi, sul come muoversi dopo aver visto che cosa è capace di fare il potere di Fu Leng. Le decisioni che vengono prese sono le seguenti:

Horiuchi Shoan decide di condurre il resto del clan Unicorno al di fuori del Rokugan con lo scopo di riunirsi con le tribù Moto che si trovano nelle Terre Brucianti.

Hida Yakamo conduce il resto del clan Granchio, assieme agli Tsukai-sagasu, sulla via del ritorno verso le loro terre ancestrali. Lo scopo di questa manovra è quello di rimettere in piedi la difesa che offriva il muro Kaiu, allo scopo di evitare che altri corrotti possano entrare nell'impero. Inoltre Yakamo vuole permette a suo padre, Hida Kisada, di morire nelle terre in cui è nato.

Infine Toturi guida le proprie armate verso le montagne al confine ovest del Rokugan, con lo scopo di riuscire ad ottenere rifornimenti e di colpire quando fosse possibile. Durante il loro tragitto passeranno per i territori del clan minore della Lepre, allo scopo di chiedere il loro aiuto.

In tutto questo, Asami, Kei, Yuzo e Gombei discutono per decidere quale sarà la loro prossima mossa e metà. Kei, parlando con l'Oracolo del Vuoto scopre che lei non potrà rispondere alle domande come oracolo per un lungo periodo. Yuzo, invece prova ad isolarsi, meditando su di una roccia cercando un segno da cogliere; segno che, a quanto pare, si trova esattamente sotto di lui. Quando i suoi pensieri si spostano su ciò che è accaduto sul campo di battaglia, il suo sguardo cade su Yakamo che era li di passaggio. Asami va a colloquio direttamente con Toturi, chiedendo se ha degli ordini per loro. Il generale risponde che se fosse per lui li avrebbe divisi in maniera equa, tra le sue truppe e quelle Granchio, ma secondo Kaede loro devono prendere una terza strada.

Alla fine la decisione che prendono è quella di raggiungere la Torre dei Viticci, nei pressi di Shiro Heichi, casa dell'Oracolo della Terra; colui che chi li ha messi su questa strada è che ha affidato a Kei quello strano oggetto. Alla luce di questa decisione proseguono verso le il Tempio di Osano-Wo assieme alle truppe Granchio, dopodiché si separano, prendendo la direzione della foresta.

Anno 1129 – Mese del Ratto
Foresta di Shinomen Mori
Il gruppo di samurai, dopo un lungo viaggio si appresta ad uscire dalla foresta di Shinomen Mori, quando sia Kei che Gombei vengono assaliti da una terribile sensazione di abbandono, come se non ci fosse più alcuna speranza. La loro connessione con il Tengoku gli permette di percepire che la connessione tra il Ningen-Do ed il Tengoku è stata interrotta, lasciando i mortali non protetti dall'influenza del paradiso. C'è chi pensa che sia una conseguenza dello sbilanciamento Kharmico portato da Kaede, in ogni caso, questo evento segna anche la fine dell'esistenza degli oracoli.

Non c'è più Speranza ---> https://oltreilvelo.forumfree.it/?t=70447648

Anno 1129 – Mese del Bue
Tower of Vines
Il lungo viaggio dei samurai giunge finalmente alla Torre dei Viticci, la casa dell'Oracolo della Terra; il dubbio che attanaglia tutti è che sia vuota, in quanto il Tengoku ha chiuso l'occhio che guardava sul Ningen.Do. Il fumo che sale dall'altopiano sopra la torre fa presagire a tutto fuorché qualcosa di buono e pertanto Yuzo prova a mettersi in comunione con i kami della terra. Da questa breve conversazione scopre che su di essi non c'è più chi c'era prima ed al suo posto cammina qualcosa di pesante e corrotto.

Kei, impavido come sempre, decide di farsi salire sull'altopiano, da dove arrivano il rumore di qualcosa di grande che si muove chiamando, a gran voce, l'Oracolo della Terra. Una volta salito, il gruppo scopre che chi sta dando la caccia all'oracolo altri non è che Zenkai no Oni, lo stesso demone che Kei, Yuzo ed Asami hanno avuto modo di affrontare al castello delle Asce.

A quanto pare il demone è stato rievocato e mandato da Fu Leng per uccidere l'Oracolo della terra ormai privo del suo potere. Il gruppo sa che che c'è un solo modo per uccidere questo demone, ma nessuno ha, a portato di mano, il sangue di un proprio parente con cui bagnare le proprie armi. Zenkai no Oni chiede di poter duellare con il giovane Hiruma, in modo da pareggiare i conti con ciò con che è avvenuto in passato, ma Yuzo non vuole perdere tempo con una creature corrotta e assolutamente non onorevole e pertanto parte subito all'attacco.

Purtroppo il suo Colpo di Giada non sortisce alcun effetto, mentre le fiamme che escono dalla bocca del demone bruciano gravemente la loro carne. Kei prova ad usare una delle frecce di ossidiana che ha recuperato dagli Ashura, ma senza riuscire a scalfire il bersaglio. Mentre Gombei cerca di fare supporto, con l'aiuto del vuoto stesso, Asami si prodiga nella ricerca dell'Oracolo della Terra, nella speranza che possa essere ancora vivo e che possa aiutarli.

La giovane dragone riesce a trovare l'uomo, all'interno di una piccola cavità nella torre. Egli è ferito pesantemente ad un fianco e chiede alla ragazza di fare in modo che Kei lo raggiunga, portando con se quello che gli aveva consegnato. Nel contempo, sul campo di battaglia, Yuzo cerca di trattenere in tutti i modo la furia distruttiva del demone, chiedendo aiuto ai kami della terra che lo imprigionano l'oni in una sorta di gabbia di terra, dando modo a Kei di seguire Asami.

Quando Kei arriva al cospetto dell'oracolo, egli non è più tale, in quanto l'influenza dei draghi e del Tengoku ha abbandonato il reame mortale. Egli ora è l'uomo che era prima di divenire oracolo, Hiruma Osuno, ed il giovane Hiruma, guardandolo negli occhi, riconosce che egli è suo padre. L'uomo racconta di come, durante il primo attacco di Zenkai no Oni, sono lui fu veramente sopravvissuto, in quanto sua madre era diventata uno Yorei e lui l'Oracolo della Terra, abbandonando le sue spoglie mortali. Adesso era ritornato ad essere come una volta, un uomo guidato dalla propria forza e dalla propria speranza. Un uomo che stava morendo, per le ferite inflitte dal demone, che avrebbe dato il suo sangue per permette a suo figlio Kei di sconfiggerlo e di andare avanti.

Proprio in quel momento, alle spalle di Asami che stava osservando in silenzio la scena, compare Isawa Kaede, anch'ella spogliata dai suoi poteri di Oracolo del Vuoto che piange la morte di quello che era un suo fratello. L'uomo, prima di esalare l'ultimo respiro tra le braccia di Kei, dice a Kaede che non tutti i draghi ci hanno abbandonato. Il Drago del Tuono ha lasciato il Tengoku per rimanere a combattere tra i mortali, lui che è il simbolo della forza del uomo e che avrà bisogno di un proprio oracolo. Kaede comprende che sarà lei la prescelta e sale sulla cima della torre per ricevere questo potere, mentre Kei, dopo aver bagnato l'ultima freccia di ossidiana rimasta nel sangue del padre, sale ad affrontare il demone più determinato che mai.

Il demone, nel frattempo, è riuscito a rompere la prigione di terra che lo teneva fermo e, una volta uscito, si ritrova faccia a faccia con Kei che accetta la sua sfida. L'oni si presta a sferrare il suo colpo mortale, ma Kei è più veloce e lo trafigge a morte, per le seconda volta, ponendo fine a questa minaccia. Quando il gruppo si riunisce per chiarire l'accaduto, si avvicina a loro una Isawa Kaede completamente diversa da quella che hanno conosciuto negli ultimi periodi. Il potere del Drago del Tuono scorre, visibilmente, dentro di lei ed ella ora è il suo Oracolo.

Kaede dice loro che si muoverà tra gli uomini per aiutargli a credere ancora nella propria forza, che la speranza e che non si devono arrendere. Aggiunge loro che “vento tagliente” è una persona che, come lei, sarà un simbolo che potrà rovesciare le sorti di questa annosa situazione. Poco prima di andarsene per iniziare il suo compito chiede loro se vogliono porli una domanda. Solo Gombei decide di farlo, non per conoscere quale sarà il loro punto di arrivo, ma per avere un idea del punto di inizio del percorso che devono compiere.

Gombei: “Qual'è il punto di partenza per la ricerca del vento tagliente?”
Oracolo del Tuono:La partenza è Kyuden Hida”

Tower_of_Vines
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view post Posted on 14/3/2015, 16:23

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Anno 1129 – Mese del Bue
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Il gruppo di samurai è pronto a partire per Kyuden Hida, ma prima l'Oracolo del Tuono chiede a Kuni Yuzo di usare le sue conoscenze per cercare di purificare il teschio di Zenkai no Oni; cosi facendo si creerebbe una sorta di sigillo che impedirebbe il suo ritorno. Grazie alla benedizione dell'oracolo e all'aiuto dei kami della terra, il giovane shugenja Kuni riesce in un operazione che non sarebbe mai riuscito a portare a termine da solo ed in questo poco tempo.

Il viaggio di ritorno è lungo e difficile, sopratutto per la scarsità di cibo a cui vanno incontro. Nonostante tutto riescono a raggiungere il primo villaggio utile, sia grazie all'abilità di caccia di Kei e sia alla capacità di digiunare, grazie alla meditazione, di Asami e Gombei.

Shiro Kaotsuki no Higashi
Il castello ha attorno un fiorente mercato chiamato “Il mercato della Carpa Dorata” dove possono trovare merci di ogni sorta, anche provenienti dai territori al di fuori del Rokugan. Mentre Gombei predilige una visita al santuario di Inari, gli altri, dopo aver fatto provviste, si dedicano ad un giro del posto; Asami viene attirata dal bagliore della lama di una katana e si ferma davanti ad una bancarella gestita da uno Yasuki.

La katana è fatta interamente di cristallo e sembra che il venditore non sia interessato a venderla, ma bensì a farne dopo ad una persona meritevole. Chiacchierando con Kei apprezza i suoi discorsi relativi al fatto che è un periodo in cui deve essere l'uomo a mostrare la propria forza e gli dice che si incontreranno nuovamente a Kyuden Hida al funerale di Hida Kisada. Quando il gruppo gli chiede se vogliono fare della strada insieme, l'uomo gli dice che è con il suo seguito, in quanto si rivela essere Yasuki Taka, daimyo della famiglia Yasuki. Prima di ripartire, verso la prossima metà, Yuzo acquista della stoffa bianca per fare delle bende e della stoffa dei colori della famiglia Mirumoto da donare ad Asami.

Anno 1129 – Mese del Tigre
Kamisori sano Yoake Shiro
Arrivati al castello dell'Alba, ne approfittano per fermarsi, nuovamente, al casa del sake “Aperti come il muro”, venendo riconosciuto dal gestore del locale. Mentre passano il tempo li Gombei si rammenta della sua “benedizione di Onnatangu” e del fatto che sono passate diverse lune piene senza che la sua influenza si sia fatta sentire. Kei, invece, scopre che Hida Ushi, ovviamente, non è qui, ma si è già messa in viaggio per raggiungere Kyuden Hida.

Midaki sano Mura
Poco prima di raggiungere il Villaggio dell'Alto Albero, incontrano sulla strada un individuo vestito di rosso e con dei lunghi capelli bianchi. Yuzo, per evitare ogni sorta di problema, decide di lanciare un colpo di giada alle spalle dell'uomo ancora prima di parlarci o vederlo in faccia. Il suo incantesimo non ha alcun effetto e l'uomo si gira facendo vedere che ha una maschera bianca in volto. Il samurai si presenta come Shoko, uno shugenja ronin che si sta spostando verso sud per assistere al funerale di Hida Kisada.

L'uomo si unisce a loro nel viaggio e durante questo ne approfittano per chiacchierare con lui e scoprire qualcosa sul suo conto. Shoko ipotizza che Fu Leng sia, in qualche modo, influenzato dal fatto che si trova dentro un uomo, in quanto gli uomini sono liberi e possono prendere le loro decisioni autonomamente, pertanto possono sbagliare. Un altro argomento di cui discutono è relativo ai metodi di studio Kuni, che a suo dire sono molto pericolosi se non si prendono le adeguate protezioni; conosce questi metodi per il fatto che prima di essere ronin era una fenice e che ha avuto modo di lavorare con loro.

Il loro viaggio continua, passando per Shiro Kuni, dove Yuzo si accorge del fatto che le Baracche dei Dannati, il luogo dove stanno i corrotti che non scelgono il seppuku, ma bensì di combattere fino alla morte, è aumentato di dimensione ed ha al suo fianco una torre di guardia attua al loro controllo.

Koten
Questo è l'ultimo luogo che incontrano prima di arrivare a Kyuden Hida, la Sala degli Antenati del Granchio. Il gruppo decide di visitare questo posto scoprendo che è un enorme sala completamente vuota, se non per la presenza di un monaco di nome Kinen, che si propone per accompagnargli nella visita. Gombei, vedendo questo posto, ipotizza che sia vuoto per il fatto che i samurai del clan Granchio muoiono, solitamente, nelle Terre d'Ombra e pertanto è difficile recuperare i loro corpi, sopratutto se questi si rianimano. Il monaco del posto aggiunge che un arma o un armatura di buona fattura sarebbe sprecata lasciata qui, quando può essere utilizzata da qualche altro abile samurai. L'unica cosa che c'è qui dentro sono le memorie degli avi, memorie che vengono raccontati dal monaco stesso, infatti Kinen significa memoria.

Anno 1130 – Mese del Lepre
Kyuden Hida
All'arrivo al Kyuden, Shoko fa da cicerone riguardo i due grossi teschi purificati che si trovano all'ingresso del portone: Tsuburu no Oni, detto anche “Il Signore della Gola” e Nikoma no Oni, meglio conosciuto come “Le Fauci”. All'interno, vista l'attuale situazione, vi sono principalmente solo membri del clan del Granchio e qualche samurai del clan minore del Passero.

Nell'attesa di domani, quando avverrà il funerale del grande orso, Gombei si dirige verso il tempio di Osano-Wo, spargendo il verbo relativo alla discesa sulla terra del Drago del Tuono. Il tempio è il luogo ideale in quanto il Drago, assieme ad Hida, hanno dato la vita ad Osano-Wo; questo gesto permette a molti dei samurai e dei monaci di sperare maggiormente nel fatto di poter rovesciare le sorti di questa situazione disperata. Una strana sensazione di ciclicità avvolge la mente di Gombei, mentre svolge questo compito, la sensazione del passato che si ripete, di eventi lontani che si ripresentano.

Durante la notte nessuno di loro è intenzionato a dormire, se non facendo dei turni di guardi; benché il Kyuden sia ben difeso è innegabile pensare che un evento del genere, che ha attirato tutto il clan Granchio in un unico luogo, non sia un opportunità che Fu Leng potrebbe cogliere per spazzarli via. Yuzo cerca di rimanere sveglio tutto la notte, ma gli è impossibile, pertanto dopo diverse ore di veglia si corica stremato. Nel sonno arrivano alla sua mente i ricordi del suo avo Kuni Hakirei e del terribile accadimento al tempio di Ranpo.

Asami, che nutre dei sospetti per il loro nuovo compagno di viaggio, nonostante il controllo di Yuzo, decide di seguire Shoko durante la notte. Lo shugenja ronin esce dalle porte principali del Kyuden e si mette a meditare guardando verso l'ingresso. Anche la giovane dragone si mette a meditare, sentendo la stessa sensazione di ciclicità che aveva provato Gombei; inoltre ha la netta sensazione che la “meditazione” di Shoko disturbi la sua.

Asami resta li, fino al sorgere del sole, e lo stesso fa Shoko, che si alza come rinvigorito, nonostante l'età che dimostra. I due si incontrano e la giovane dragone pone diverse domande all'uomo, in quanto lo ritiene decisamente sospetto. Shoko dice di aver scelto questo posto, per meditare, in quanto ciò che ha di fronte gli trasmette imponenza e grande forza; aggiunge che il suo vero nome è Isawa Shokan. Asami non conosce il suo nome e lo shugenja le ricorda che i nomi sono molto importanti; a quel punto la giovane dragone chiede al samurai di mostrargli il volto che ha sotto la maschera.

Shokansuru


Alla vista di quel volto, visibilmente corrotto, Asami estrae la sua katana di Ossidiana, pronto a combattere questo abominio, ma lo shugenja è visibilmente più veloce di lei e la imprigiona in una gabbia di terra. Isawa Shokan si allontana da lei, dicendogli che prima o poi gli uomini dovranno capire a chi dovranno affidarsi veramente e che un suo vecchio amico, che non si vede ormai da 400 anni, verrà presto qui a fargli visita.

Quando l'uomo è ormai lontano Asami riesce a liberarsi dalla sua prigione e corre dentro il Kyuden velocemente per avvisare le guardie di un pericolo imminente. Solo quando varca la soglia si accorge che l'uomo, quando parlava di grande forza, non indicava il portone del tempio, ma bensì i teschi appesa sopra di essa. Come se non bastasse il teschio delle Fauci è leggermente incrinato, un nefasto presagio che non può portare a nulla di buono.

Passano pochi minuti prima che il sole, appena sorto, proietti un imponente ombra sulla cinta muraria del castello; le Fauci hanno fatto il loro ritorno sulla terra e al suo seguito un orda di demoni e pronto a scatenare la potenza e la violenza del Jigoku su Kyuden Hida.

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The Maw

 
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view post Posted on 19/3/2015, 15:55

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Anno 1130 – Mese del Lepre
Kyuden Hida
Lo scontro è immediato ed inevitabile; solo grazie ai Dannati, che sono pronti a sacrificarsi nelle prime, è possibile organizzare una strategia che permetta di contrastare un nemico tanto potente. Gli Oni attaccano su tre fronti, considerando quello centrale come quello principale, visto che è guidato dalle Fauci stesse. I samurai a difesa di Kyuden Hida hanno lo stesso assetto, infatti il fronte centrale prevede il grosso delle forze Granchio comandate da Hida Yakamo, Toritaka Tatsune e Kuni Utagu. Sui lati, invece, vi sono dei gruppi, a sinistra comandato da Yasuki Taka e Suzume Yugoki, a destra, dove sono vi sono anche Yuzo, Asami, Gombei e Kei, comandato da Hida O-Ushi.

Inizialmente, sul loro lato di competenza, il gruppo guidato da Hida O-Ushi riesce a contenere la furia distruttiva dei demoni, comandati da Tsuburu no Oni, ma con il tempo i demoni iniziano a scalare le mura, guadagnando terreno. Nel contempo Yuzo ha la sensazione che i suoi incantesimi e i suoi colpi siano, in qualche modo, fermati da qualcosa che lo trattiene, qualcosa che vorrebbe che lui si confronti con le Fauci stesse. Comprendendo che si tratta del suo avo, che ha vissuto una situazione analoga durante il primo attacco delle Fauci, si sposta proprio in quella direzione.

Lo scontro diventa sempre più arduo, sopratutto per Asami, che trovandosi in mezzo alla battaglia è costretta a retrocedere sulle mura per non soccombere. Sempre sulle mura Kei ha la possibilità di fermare l'avanzata di un demone cercando di colpirlo mentre si sta arrampicando, ma sbaglia il colpo di pochi centimetri. Nel frattempo Yuzo raggiunge il fronte centrale dove lo scontro è ancora più violento; appena giunto scopre, con sommo stupore, che la resistenza delle Fauci è tale da rendere inefficace tutti gli incantesimi di secondo livello.

Sul fronte sinistro, la situazione sembra stabile, ma i demoni sono riusciti, comunque, ad arrivare sulla cinta muraria, creando seri danni alla resistenza. Asami è costretta a ricorrere alla sua “pericolosa” connessione con il Vuoto per riuscire a non cadere sotto i colpi nemici, restando però tocca dal suo potere; per sua fortuna Gombei, come è già accaduto in passato, riesce a percepire il suo tatuaggio del Corvo, portandola in salvo e prestandogli le prime cure. Nel contempo Kei si riscatta per il colpo mancato in precedenza, centrando in piena testa un grosso demone che stava salendo sulle mura e facendolo carambolare addosso ad altri suoi simili.

Purtroppo sul fronte centrale la situazione precipita improvvisamente quando le Fauci usa un suo potere, che Yuzo riconosce come maho, per controllare tutti i Dannati che lo stanno attaccando, rivoltandoli contro gli altri samurai. Questo costringe tutti a rivedere, immediatamente, la strategia da attuare; Kuni Utagu chiede alla madre di Yuzo, Akane, di radunare altri dieci Tsukai-sagasu, in quanto ha intenzione di fare qualcosa di estremo. Nello stesso tempo viene chiesto ai fronti laterali di giungere al centro per dare protezione.

I samurai convergono da entrambi i lati evitando, quanto più possibile, che i demoni possano salire sulle mura; Kei ha un altra ottica occasione di tiro, per far cadere una passerella, ma non riesce a colpire la corda che la sorregge. Yuzo, invece, che si trova vicino ad Utagu mentre sta spiegando il rituale che dovranno attuare i cacciatori di streghe, si accorge di un incantesimo maho, scagliato dalle Fauci in persona, che sta per colpire in pieno il capo degli Tsukai-sagasu. Con un gesto eroico, che probabilmente gli costerà la vita, decide di mettersi sulla traiettoria, frapponendo il proprio corpo. Proprio come durante lo scontro con gli Ashura, pochi istanti prima che il colpo arrivi, una strana creatura corrotta, la stessa creatura corrotta, gli balzo contro, venendo colpita al suo posto.

Entrambi cadono all'interno della cinta muraria, dopo un volo di una dozzina di metri, ritrovandosi faccia a faccia per la prima volta. Yuzo si rialza e mentre grida alla creatura di “presentarsi”, riconosce che si tratta di un Jikiniki, ovvero ciò che diventa uno shugenja o un sacerdote quando muore in maniera disonorevole mentre è corrotto. La creatura inizia a scrivere, sulla terra, la parola Kuni e Yuzo, di risposta, scrive il nome di suo padre, temendo che si tratti di lui; quando la creatura ha completato il nome che si legge è Kuni Hakirei: l'avo che lo perseguita. A questo punto lo shugenja Kuni gli chiede che cosa voglia da lui e di tutta risposta la creatura indica uno dei suoi porta pergamene, quello che contiene l'incantesimo “Gli Ultimi Riti”.

Yuzo comprende ciò che gli sta chiedendo e medita se sia giusto concedere una la redenzione a chi ha mostrato una tale codardia. Alla fine lo shugenja Kuni decide di lanciare l'incantesimo, dimostrando maggiore tolleranza visto l'argomento corruzione; cosi facendo non solo permette all'anima di Kuni Hakirei di entrare nello Yomi , ma quest'ultimo veglierà su di lui come antenato.

Nel frattempo che tutto questo accade,viene formato un circolo composto da altri 10 Cacciatori di Streghe intorno a Kuni Utagu, quest'ultimo canalizza tutto il suo potere e la sua stessa forza vitale, per evocare una possente muraglia di roccia che si perde a vista d'occhio sia in altezza che in lunghezza. Per riuscire in tale impresa ed impedire alle Fauci di distruggere Kyuden Hida, Utagu sacrifica la sua stessa vita; un impresa analoga era stata compiuta nel 716 dallo shugenja Kuni Osaku che si sacrificò per creare un potente muro d'acqua che ha impedito, anche in quel caso, l'avanzata delle Fauci ben 73 giorni.

Lo scontro termina immediatamente, permettendo ai samurai del clan Granchio di avere del tempo per recuperare dalle ferite e trovare una soluzione a questo possente assalto. Kuni Akane, madre di Yuzo e nuovo capo degli Tsukai-sagasu stima che questo muro potrà reggere per due giorni, pertanto è necessario muoversi il più in fretta possibile. Viene discusso molto velocemente sul da farsi e, sopratutto, se ha senso difendere il muro con la corruzione che è già all'interno dell'impero. Yuzo suggerisce di andare a vedere nelle librerie di Shiro Kuni come era stato sconfitto all'epoca tale demone; soluzione che viene presa subito in considerazione facendo partire immediatamente tutte le truppe, eccetto i gruppi comandanti da Hida O-Ushi e Toritaka Tatsune.

Shiro Kuni
Senza fermarsi a riposare neanche un istante, il gruppo di samurai si sposta a gran velocità verso Shiro Kuni, con la speranza di trovare qualcosa che possa aiutarli. Durante il viaggio Yasuki Taka scambia due parole con Hiruma Kei, sostenendo che se si continua ad affrontare questo problema frontalmente, facendo riferimento al dominio di Fu Leng, non si riuscirò mai ad ottenere una vittoria. Una volta arrivati Asami e Yuzo decidono di riposarsi, viste le ferite ricevute, Kei si concede un turno di guardia e Gombei aiuta, con la sua meditazione, coloro che stanno cercando delle risposte nelle librerie nascoste Kuni.

La mattina seguente il gruppo viene convocato dalla madre di Yuzo e durante il tragitto incontrano, nuovamente Yasuki Taka, che gli dice che vorrà parlare con loro, in privato, quando possibile. Una volta giunti al cospetto di Kuni Akane vi trovano anche Hida Yakamo, li scoprono che in passato era stata una unità di samurai bushi corrotti a sconfiggere le Fauci; da quella vittoria sono nati quelli che vengono chiamati i Dannati. Questa volta non sarà possibile poiché quest'ultimi sono stati quasi tutti controllati dal potente incantesimo maho lanciato dalle Fauci stesse, memore del fatto che in passato fossero stati la causa della sua sconfitta.

Vengono fatte diverse proposte, come quella di utilizzare comunque i Dannati con le adeguate protezioni o, addirittura, di cercare di controllare l'Oni attraverso il maho, ma Kuni Akane rifiuta categoricamente entrambe le soluzioni. Attualmente le truppe di Fu Leng concedono la possibilità di accettare la corruzione come dono invece della morte e mostrare il potere di quest'ultima sconfiggendo un demone tanto potente potrebbe portare una pericolosa propaganda positiva. La neo capo dei Cacciatori di Streghe condivide con loro ciò che ha suggerito Hida Yakamo, ovvero ricongiungersi con l'esercito di Toturi, in quanto è più importante cercare di vincere la guerra che una singola battaglia, anche se ciò equivale a perdere i territori Granchio.
Prima di prendere per certa questa opzione, il gruppo cerca di ragionare su ciò che condivide con loro Asami, ovvero il coinvolgimento di Isawa Shokan nel ritorno delle Fauci. Avendo il nome di questo individuo iniziano a cercare informazioni nella libreria, trovando quando segue:

Isawa Shokan viveva attorno all'ottavo secolo ed è stato il primo shugenja a vincere il Campionato di Topazio. In seguito, divenuto Magistrato di Smeraldo, si era messo sulla tracce di un pericoloso maho-tsukai di nome Jama Suru. Di lui e del suo seguito, composto da Ichiro Munemitsu, Kitsu Yojireru, Mirumoto Hasaiki e Shiba Sentei non si hanno più notizie da quando sono partiti per una spedizione, proprio alla ricerca del famigerato maho-tsukai, che li ha portati in una torre sperduta nelle Terre d'Ombra, luogo in cui Kuni Nikoma, uno studioso, aveva effettuato delle ricerche sulla corruzione circa sei secoli prima.

Finito di leggere gli scritti Asami collega il nome di Kuni Nikoma con il nome con cui Isawa Shokan aveva chiamato le Fauci, ovvero Nikoma no Oni. Da qui ne nasce l'ipotesi che questo Kuni sia quello che abbia evocato il demone e gli abbia dato il nome. Tutta questa situazione sembra essere, in qualche modo, collegata, anche se non i tempi non corrispondo completamente, sopratutto per quello che riguarda i primi secoli.

A questo punto viene sviluppata una teoria che potrebbe essere assurda e pericolosa, ma del resto con Fu Leng sul trono è necessario pensare in maniera diversa da come si pensava in passato. Viene ipotizzato che gli Oni possano non essere, necessariamente, dalla parte di Fu Leng e che è forse possibile prendere in considerazione l'idea di parlamentare con le Fauci.

Il gruppo decide di prendere questa pericolosa strada, ma viene intercettato da Yasuki Taka ancor prima di partire, il quale aveva già espresso la sua volontà di parlare con loro. Il daimyo della famiglia Yasuki condivide con tutti loro ciò che aveva già espresso a Kei, ovvero che è il caso di lavorare in segreto ed in maniera più fine, evitando di scontrarsi con un nemico che fa del suo strapotere il suo punto di forza. Dice che non è l'unico a pensarla in questo modo e che sono sempre stati a favore del pensiero che deve mettere l'uomo al primo piano; l'uomo deve riuscire anche senza l'aiuto di forze esterne.

Yuzo è fortemente convinto a voler ritornare a Kyuden Hida, se non per cercare un dialogo “difficile”, almeno per vedere se c'è qualcosa la su cui avrebbero dovuto investigare; del resto l'Oracolo del Tuono aveva indicato quel luogo come partenza. Taka replica dicendo che magari quel posto è effettivamente la partenza, ma che poi gli eventi li avrebbero mossi fino ad altri lidi, proprio come questo incontro a Shiro Kuni. La “via” proposta da Taka prevede, al momento, il solo ricongiungersi con le truppe di Toturi con la consegna di una lettera sigillata proprio per quest'ultimo. Da buon mercante, mette sul piatto della bilancia la katana di cristallo che aveva adocchiato Asami ed un sacchetto di koku.

Il gruppo accetta la proposta prendendo quanto gli viene offerto; Asami prende la katana di cristallo e la aggiunge alle sue mentre Kei prende il sacchetto di koku facendo intendere che vorrebbe avere acceso a della merce particolare come quella spada. Taka risponde consegnandogli un koku segnato che dovrà mostrare al mercato della Carpa Dorata, chiedendo di poter vedere la “merce verde”. Yuzo, prima di partire, propone di utilizzare quanto più tempo per cercare nelle librerie qualsiasi cosa possa essergli utile ed eventuali riferimenti al “Vento Tagliente”.

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Oni attacking the Kaiu Wall

 
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view post Posted on 26/3/2015, 19:22

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Anno 1130 – Mese del Lepre
Shiro Kuni
Il gruppo, nonostante abbia accettato l'offerta di Yasuki Taka, decide di non partire subito e si divide in due gruppi distinti. Yuzo e Asami restano a Shiro Kuni, con l'intenzione di cercare qualcosa che possa condurli verso la loro ricerca di “Vento Tagliente”, mentre Kei vuole fare una veloce sortita a Kyuden Hida, prima che il muro cada, accompagnato da Gombei.

Yuzo inizia la sua ricerca basandosi sul simbolo della terra che è presente sull'oggetto che hanno ricevuto dall'Oracolo della Terra. Le sue ricerche portano alla luce un singolare incantesimo segreto creato dalla famiglia Meishozo, una famiglia vassalla di quella Kuni, il cui nome è “Il Lezzo della Corruzione”; lo scopo di questo incantesimo è quello di permettere allo shugenja di simulare la corruzione su di se. Yuzo mette al corrente sua madre Akane di questa scoperta, dicendole che sarebbe utile contattare il creatore dell'incantesimo per studiare una variante che possa essere utilizzata anche su altre persone, oltre che lo shugenja stesso. La donna risponde che non è possibile contattarlo poiché Meishozo O-Churi, divenuto Kuni O-Churi, membro degli Tsukai-sagasu, è in missione di spionaggio come infiltrato all'interno delle cellule Sussurasangue da ancora prima dell'ascesa al trono di Fu Leng. Prima di congedarsi Yuzo suggerisce di mandare uno dei Cacciatori di Streghe, camuffato con l'incantesimo, a cercare di ritrovare il creatore dell'incantesimo.

Asami, a differenza di Yuzo, non è avvezza allo studio sui libri e pertanto si lascia guidare, dalla sua connessione con il vuoto, verso qualcosa che possa essere collegata al Vento Tagliente, focalizzandoli sull'elemento dell'Aria. Questa sensazione la guida verso una porta chiusa, che si rivela essere una zona della biblioteca ad uso esclusivo del capo degli Tsukai-sagasu; grazie a Yuzo riescono ad avere accesso a questa zona, trovandovi all'interno una persona, che non era prevista da nessuno dei tre. L'uomo in questione ha le fattezze del padre di Yuzo, nonché marito di Akane, ma lascia subito intendere che quella persona non esiste più, adesso esiste solamente l'Oracolo Oscuro della Terra. Dalle sue parole si evince che egli si era già corrotto, restando al fianco delle truppe di Kuni Yori, e che quando l'Oracolo della Terra, nonché padre di Kei, ha sbilanciato il karma portando loro in un tempo diverso, per bilanciare lui, un altro padre, è stato investito di tale posizione.

Il motivo che lo ha portato qui è lo stesso motivo per cui questa zona è accessibile dal solo capo dei Cacciatori di Streghe: oltre alle pericolose conoscenze che si possono trovare nelle pergamene, rigorosamente collocate in degli scaffali laterali,ve ne è una in particolare, chiusa all'interno di un cofanetto di giada che si trova al centro della stanza. Questa pergamena è una delle Pergamene Oscure, più precisamente la terza, e si chiama “Il Vento Oscuro dell'Anima”; il suo nome ed il suo legame, seppur distorto, con l'aria, è il motivo che ha spinto qua Asami mentre cercava tale elemento.

Kuni Akane, benché ancora scossa per la scoperta, mantiene il controllo della situazione evitando che la pergamena possa finire in mani poco esperte come quelle dei giovani samurai e ne approfitta per fare una domanda all'oracolo, ovvero sapere chi ha insegnato alle Fauci la pratica del maho. Yuzo dice che non c'era bisogno di tale domanda, poiché lui è sicuro che sia stato Isawa Shokan, ma l'oracolo risponde che è stato lui in persona oltre mezzo secolo fa. Ipotizzando che un atto del genere abbia sbilanciato il karma positivamente, l'idea generale è quella di trovare che cosa ci sia stato come bilanciamento, ma per farlo è necessario conoscere le date, pertanto Yuzo chiede in che lui ha sbilanciato il karma, ricevendo come risposta il 714.

A questo punto l'oracolo riversa le sue attenzione sulla silenziosa Mirumoto, chiedendole come mai non ha fatto la stessa fine di tutto gli altri. Dopo una breve discussione l'oracolo le dice che se lei è rimasta tale è anche merito di suo nonno, senza aggiungere altro e senza che Asami usi la sua domanda per saperne di più. La giovane dragone, invece, ne approfitta per chiedere qualcosa di più importante, ovvero qual'è il nome di “Vento Tagliente”. L'oracolo gli risponde, dicendo “Vento Tagliente” avrà un nome nel momento in cui loro lo incontreranno, dopodiché si congeda, lasciando Shiro Kuni.

A questo punto Yuzo decide di concentrare le ricerche sul periodo inerente agli anni successivi a quello che è stato indicato dall'Oracolo Oscuro della Terra, in modo da trovare come il karma abbia deciso di ristabilire un equilibrio. Le uniche notizie, degne di nota, che riesce a trovare riguardano il 716, anno in cui Kuni Osaku ha eseguito un potente incantesimo erigendo un muro d'acqua per 73 giorni, anno in cui in quei 73 giorni è stato costruito il muro Kaiu, anno in cui le Fauci sono state sconfitta da un gruppo di samurai corrotti, divenuti poi i Dannati.

Concentrandosi sulla figura di Kuni Osaku e del suo incredibile incantesimo, che non può essere frutto solamente della sua abilità come shugenja, Yuzo approfondisce le ricerche, cercando qualcosa di importante legato alla sua persona. Ciò che trova è una storia legata a suo fratello Kuni Ghiro che può essere di notevole importanza: “Poco prima della Battaglia dell'Onda Increspata, durante la costruzione del Muro Kaiu, Hohiro decise di andare a pregare. Il Granchio, sentendosi impotente di fronte alla minaccia portata dall'orda di demoni, guidata dalle Fauci, si diresse verso il tempio di Osano-Wo pregando e supplicando per avere un aiuto dalla Fortuna. Hohiro fu ignorato, giorno dopo giorno, nonostante portasse con se delle offerte e mettesse tutto se stesso nelle sue suppliche. Diverso tempo il Kuni giunge alla conclusione che Osano-Wo non lo avrebbe mai aiutato, pertanto, dopo aver maledetto il suo nome e colpito la sua statua con un pugno, si lascio il tempio alle spalle, convinto di trovare da solo un modo per fermare l'avanzata delle Terre d'Ombra. Colpito dalla fiducia in se stesso e della rabbia mostrata dal ragazzo, Osano-Wo gli fede dono della Mano di Giada”

Sulla base di questo racconto Asami e Yuzo decidono di ritornare verso Kyuden Hida, nonostante ci sia il rischio di trovarsi, nuovamente, in mezzo ad una sanguinolenta battaglia.

Koten
Kei e Gombei cavalcano il più velocemente possibile, per cercare di arrivare a Kyuden Hida prima che il muro, creato dal sacrificio da Kuni Utagu, si sgretoli. Durante il loro viaggio, poco dopo aver passato Koten, Kei nota di un samurai a cavallo che viene da nord a gran velocità; solo quando è più vicino si accorge che è del clan Passero e si presenta come Suzume Toshiro. Quest'ultimo, visibilmente di fretta, dice loro che è inseguito da alcuni Legionari di Ossidiana e che questi, in grandissimo numero, stanno scendendo da Nord per prendere tra due fuochi Kyuden Hida. Prima di allontanarsi a gran velocità chiede ai due samurai se possono aiutarlo, rallentando i due inseguitori che ha alle spalle; Kei e Gombei accettano, rallentando il passo.

Dopo un paio di minuti arrivano due samurai Leone, appartenenti ai Legionari di Ossidiana e visibilmente corrotti, chiedono ad entrambi se la loro fedeltà è verso l'imperatore e verso la sua autorità. Dopo aver ricevuto da Gombei una risposta positiva, ma ovviamente fasulla, chiedono loro di scendere da cavallo per lasciarglieli in cambio dei loro, in quanto appaiono visibilmente più freschi. Per cercare di fare guadagnare tempo a Suzume Toshiro assecondano la loro richiesta, ma nel momento in cui i due Leoni scendono da cavallo Gombei colpisce l'animale al muso, facendo cadere pesantemente a terra uno dei due.

Lo scontro inizia subito, con Gombei che cerca di dare manforte a Kei che ci mette tutta la sua abilità con l'arco per cercare di abbatterli. I Legionari di Ossidiana sembrano disposti a tutto per cercare di metterli fuori uno e cercare di andare avanti; uno di loro, bloccato in una presa dal monaco cieco, decide di colpirsi al petto colpendo anche Gombei e cerca di corrompere Kei sputandogli addosso il suo sangue. Dopo uno scontro molto arduo, dove è necessaria tutta l'abilità di Gombei e Kei, assieme alla loro astuzia, riescono ad avere la meglio e proseguire il viaggio verso Kyuden Hida, benché siano entrambi feriti.

Kyuden Hida
Una volta giunti a Kyuden Hida, si accorgono di come tutti si stiano adoperando per essere pronti nel momento in cui non ci sarà più la protezione del muro. Kei è venuto fino a qua con lo scopo di incontrare “nuovamente” Hida O-Ushi, avendo la fortuna di imbattersi in lei mentre stanno portando i cavalli nella stalla. Gombei, invece, vuole portare avanti la folle idea di provare ad andare a parlamentare con le Fauci e chiede alla figlia di Kisada se c'è un modo per fare questa cosa. Benché riluttante O-Ushi permette al monaco di compiere questo gesto sconsiderato, facendolo guidare verso alcuni tunnel sotterranei ed ipotizzando che non ne sarebbe mai più tornato.

Anche Kei avrebbe voluto accompagnarlo, ma la ragazza è categorica nel rifiutare la cosa, in quanto le Fauci hanno un odio antico per i membri del clan del Granchio e se ci fosse anche una minima possibilità che Gombei ritorni è senza nessuno appresso. Il giovane Hiruma resta, per un po' a parlare con la ragazza, mostrando tutto il suo interesse per lei che, di contro, fa di tutto per rimanere sulle sue. Alla fine, poco prima di ritornare ai suoi doveri, la ragazza consegna a Kei il suo martello, chiedendo di conservarlo fino al loro prossimo incontro; Kei, dalla parte sua, gli consegna il pendente di Giada che conserva da quanto ha lasciato Shiro no Ono. Nel congedarsi, conferma che il suo scopo qui è quello di riuscire, perlomeno, nell'abbattere le Fauci per poi ripiegare, magari utilizzando delle imbarcazione per raggiungere i territori Yasuki ad ovest.

Il tempo passa mentre Kei cerca di rendersi utile all'interno di Kyuden Hida assistendo anche all'arrivo di un innumerevole quantitativo di armi di giada; 5 ore dopo Gombei è di ritorno, sano e salvo e vuole condividere con tutti gli altri ciò che ha portato il suo “incontro”, pertanto si rimettono in viaggio verso Shiro Kuni. Dopo appena un ora e mezza di viaggio si incrociano con Yuzo e Asami che provengono da nord, con l'idea di cercare di entrare dentro il tempio di Osano-Wo per cercare qualcosa che possa aiutarli. Proprio in quel esatto istante il muro crolla e loro si prodigano in una folle corsa con lo scopo di raggiungere il tempio prima che questo sia raggiunto dall'orda di demoni che attendevano dietro il muro stesso.

Una volta giunti a Kyuden Hida riescono ad entrare velocemente e a dirigersi verso il tempio evitando, quanto più possibile, di essere coinvolti nella battaglia. Una volta li dentro Yuzo mette l'oggetto ricevuto dall'Oracolo delle Terra nelle mani della statua di Osano-Wo, attendendo che qualcosa accada...

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view post Posted on 13/4/2015, 17:34

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Anno 1130 – Mese del Lepre
Kyuden Hida
Dopo aver messo l'oggetto ricevuto dall'Oracolo della Terra nelle mani della statua di Osano-Wo, il gruppo di samurai resta in attesa di un qualche segno. Purtroppo per loro non accade nulla finché Kei, dopo aver ascolta da Yuzo ciò che è successo in passato, non decide di affrontare, la statua, a muso duro; solo dopo questo lo spirito di Osano-Wo si fa sentire. La fortuna del Fuoco e del Tuono chiede loro una prova per meritarsi il suo aiuto: devo avere il coraggio di affrontare il nemico privandosi di tutto quello che indossano, usando solamente la loro forza.

Tutti i samurai, a parte Asami che mantiene le sue fasciature sulle parti intime e sul seno, si denudano completamente di fronte alla richiesta della fortuna. Gli uomini del gruppo fanno pressioni sul fatto che Asami, per rispettare la richiesta, debba spogliarsi completamente, ma lei rifiuta dirigendosi verso la porta di uscita. Una volta aperta la porta vi trova dietro un Oni dalle fattezze di un grosso ragno, che la spinge dentro con forza e si appresta ad affrontare ed uccidere il gruppo di samurai denudati.

Lo scontro inizia subito con Kei che cerca di attirare l'attenzione di questo abominio lanciandogli un sasso addosso, nel contempo Gombei lo colpisce a mani nude mentre Asami usa il potere del tatuaggio del Drago per sputare fuoco. Non è semplice riuscire a sconfiggere questo abominio, praticamente, a mani nude e i samurai provano in tutti i modi possibili: distraendolo, cercando di bloccarlo, cercando di accecarlo e colpendolo con calci e pugni; alla fine Asami prende la katana di cristallo e con un colpo preciso e potente riesce ad ucciderlo.

Una volta ucciso l'oni, la statua di Osano-Wo riprende la parola, asserendo che solo Gombei, Yuzo e Kei sono meritevoli, in quanto hanno superato la prova sottostando a ciò che lui aveva chiesto. Come compenso, ai piedi della statua, compare un cofano di giada; al suo interno vi sono tre strani oggetti di giada, che hanno una forma decisamente fallica. Osano-Wo dice loro che questi sono per ognuno di loro tre, e che saranno un arma che gli permetterà di sconfiggere l'armata di demoni che si trova a combattere al muro Kaiu. “Sostituiteli ai vostri membri, cosicché possiate andare e sconfiggere i demoni con la vostra nuova arma” queste sono le parole che recita la Fortuna e Yuzo, benché stupito dall'affermazione, avvicina l'oggetto al suo membro, facendolo diventare interamente di Giada.

La situazione inizia ad essere troppo surreale e Gombei ipotizza che tutto questo sia una grosso inganno creato dalle creature che sono attirate da Asami: le Mujina. Scoperto l'inganno, la creatura, che si nasconde tra le ombre, fa sparire tutte le illusioni create, tra le quali non vi era però il demone, che è veramente giunto fino a qua dagli scontri sulle mura, facendo intendere che il tempo a loro disposizione è praticamente finito. E' la Mujina stessa a rivelare loro come scappare da questo posto, ovvero passando da un tunnel segreto che si trova esattamente sotto la statua di Osano-Wo. Prima di congedarsi, per ritornare nel Sakkaku, ricorda ad Asami quanto sia divertente fare scherzi a lei e ai suoi compagni; aggiungendo che è stata presa di mira da quanto era nella culla.

Il tunnel prosegue verso est, facendo evitare ai samurai l'arduo scontro che sta avvenendo a Kyuden Hida; dall'altra parte li aspetta il mare nella baia Jinshin Sakana Wan. Kei si ricorda che questa spiaggia è l'eventuale via di fuga che prenderà l'armata Granchio che sta cercando di abbattere le fauci, pertanto si mette alla ricerca di una piccola imbarcazione che possa permettergli di attraversare la baia. Una volta trovata iniziano una lunga ed estenuante attraversata, a tal punto che quando riesco ad arrivare dall'altra parte, decidono di piantare una tenda e di riposarsi il più possibile.

Yasuki Yashiki
Dopo aver recuperato le forze il gruppo raggiunge Yasuki Yashiki, con la sua imponente roccaforte che si affaccia sulla scogliera, dominando l'intera baia. Questo posto è avvolto da un surreale “alone di normalità”, come se tutto quello che è accaduto dal secondo giorno del tuono non abbia minimamente intaccato la vita di questo posto. Kei riconosce le insegne del “Il mercato della Carpa Dorata” e decide di mostrare il koku segnato che gli era stato consegnato da Yasuki Taka; il risultato è che viene indirizzato verso la sala da the del Ventaglio Nero, dove deve mostrare all'attendente all'ingresso la medesima moneta.

A questo punto il gruppo si divide, in quanto Kei, grazie al koku, viene inviato ad accedere alle sale superiori, cosa che gli altri preferiscono evitare, dedicandosi alla visita di qualche tempio. Nei piani alti il giovane Hiruma ha un incontro con uomo di una certa età, con lunghi capelli e baffi bianchi, che si mostra essere nella stessa lunghezza d'onda di Yasuki Taka. Nel frattempo gli altri si accorgono del fatto che gli unici templi, in questa città, sono quelli dedicati a Daikoku, la Fortuna della Ricchezza.

La discussione fra Kei e questo misterioso uomo va avanti per più di un ora, durante la quale quest'ultimo lo mette al corrente dell'attuale situazione dell'impero. L'uomo fa parte di questo gruppo di samurai che lavorano “nell'ombra”, infiltrandosi, osservando e cercando il momento giusto per cambiare le sorti della situazione, senza dover sacrificare gli uomini in battaglie superflue. A queste spiegazioni aggiunge delle interessanti informazioni, ovvero il fatto che Fu Leng si sta veramente comportando come un vero imperatore, in quanto si sta mobilitando per contatti commerciali anche oltre i confini rokuganesi. Ultimo, ma assolutamente non meno importante, rivela che le Gru non sono state completamente eliminate, ma un singolo samurai si è salvato ed il suo nome è Daidoji Uji.

Kei rimugina su questa cosa ed inizia a collegare questa novità con la ricerca del “Vento Tagliente”, pertanto chiede all'uomo, che dimostra una gran capacità di analisi, se secondo lui Daidoji Uji possa essere equiparabile ad al concetto del vento tagliante. L'uomo afferma che potrebbe essere cosi, in quanto una Gru si può essere legata all'Aria e quindi al Vento ed un duellante abile con la katana può definirsi tagliente. A questo aggiunge, però, che se deve pensare ad un simbolo che possa unire l'impero gli viene in mente solo Toturi; coincidenza vuole che i suoi contatti hanno indirizzato l'ultima Gru rimasta proprio verso la resistenza di Toturi.

L'uomo conclude dicendo che se decidono di congiungersi con l'armata di Toturi, consegnando la lettera ricevuta da Yasuki Taka, potrà fornire loro un notevole aiuto per coprire la distanza che li separa, oltre a fare un dono direttamente a Kei. Quest'ultimo, una volta uscito di qui si ricongiunge con il gruppo, esponendo quando è emerso dalla sua conversazione privata. L'offerta sembra decisamente interessante e forse questa ultima Gru rimasta potrebbe essere veramente la persona che stanno cercando, di conseguenza, l'indomani si metteranno in viaggio verso Yasuki Hanko, dove tramite nave risaliranno il corso del fiume.

Jinshin Sakana Wan
Durante il viaggio verso Yasuki Hanko, Gombei si accorge che ci sono delle orme recenti sul terreno sabbioso che porta direttamente verso la parete rocciosa, per poi svanire nel nulla. Asami e Yuzo investigano sulla cosa comprendendo che qualcuno è arrivato con una piccola barca per poi dirigersi ed arrampicarsi sulla parete rocciosa; lo shugenja Kuni riesce anche a capire che la persona che è salita sulla parete era corrotta. Quest'ultimo dettaglio è quello che porta il gruppo a voler provare l'arrampicata per investigare su quanto sia avvenuto.

Dopo una breve scalata di 5-6 metri si trovano in un piccolo spiazzo con una grotta che rimane nascosta osservando dal basso. All'interno è Kei che si prende la responsabilità di avvicinarsi lentamente, scoprendo che vi è un uomo anziano morto ormai da diversi giorni. Yuzo nota come questo sia scalzo, mentre le impronte sulla sabbia erano di qualcuno che indossava dei sandali pertanto cercano delle tracce relative al secondo individuo. Da una analisi fatta sul cadavere dell'uomo riescono a scoprire che ha dei piccoli tagli in zone poco visibili che posso ricondurre al fatto che esso sia un Maho-Tsukai. Finita questa analisi la loro attenzione si sposta su di una pergamena che si trova nei pressi dell'uomo, pergamena che Yuzo apre con cautela e legge:

Lettera_Gorobei


Fatte le dovute supposizione ritornano alla ricerca di tracce relative al secondo individuo; Gombei cercando attraverso la sua connessione con il vuoto percepisce, per l'ennesima volta, una connessione tra il tatuaggio del Corvo di Asami e qualcosa che è tenuta nel pugno chiuso del cadavere. Yuzo si prodiga per aprire la mano trovando quella che sembra essere la piuma di un corvo; sembra poiché un analisi più attenta rivela che essa è finta. Le percezioni vitali di Gombei lo portano ad attirare l'attenzione del gruppo su qualcosa che si trova nel soffitto della piccola grotta; più precisamente si rivela essere una scritta:

Messaggio_Caverna


Yuzo, dopo aver ricopiato la scritta ed aver compreso che è stata fatta con la piuma stessa, usa la sua affinità con i kami della terra e con quelli dell'acqua per rimuovere la scritta e, allo stesso tempo, purificare la superficie che era stata scritta. L'ultima cosa che viene fatta, prima di lasciare il posto e dirigersi verso Yasuki Hanko, sia per il passaggio verso nord che per maggiori informazioni su questa situazione, è di bruciare il cadavere e spargere le ceneri in acqua.

Kyuden Kitsune
Dopo oltre una settimana di viaggio il gruppo di samurai raggiunge Kyuden Kitsune; durante il tragitto hanno avuto modo di constatare che il secondo individuo della grotta si sta muovendo davanti a loro, esattamente nella medesima direzioni. In aggiunta a questo, Yuzo, analizzando la più del corvo in maniera più approfondita, si accorge che ha a che fare con i kami del vuoto.

Le librerie di Kyuden Kitsune sono un ottimo luogo per cercare delle informazioni per svelare il significato delle scritte trovate nella caverna; Gombei, con la collaborazione di Yuzo, cercano di trovare dei legami con la figura del serpente, trovando dei riferimenti validi sono con la storia dell'ormai defunto clan del Serpente. Trattandosi di qualcosa, molto probabilmente, legato alla corruzione, la loro attenzione viene attratta dall'enigmatica figura dello Shuten Doji, una spirito corrotto che è indicato come la causa principale della caduta del clan del Serpente. Considerato che il loro viaggio, e quello dell'individuo che li sta precedendo, li sta portando direttamente verso la foresta di Shinomen Mori, è impossibile non pensare al fatto che il medesimo spirito ha quasi distrutto il clan minore del Falco. L'ipotesi più probabile è che qualcuno stia cercando di evocare o risvegliare questo spirito che, ogni volta che ha fatto la sua comparsa, ha portato grande scompiglio...

Shuten_Doji_1
Shuten Doji

 
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view post Posted on 18/4/2015, 16:26

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Anno 1130 – Mese del Lepre
Kyuden Kitsune
Il gruppo, dopo aver effettuato ricerche sulle librerie di Kyuden Kitsune, discutono sul seguire o meno questo fantomatico individuo di cui hanno trovato le tracce. Decidono di mettere la cosa ai voti con il risultato di provare, quantomeno, a seguire la strada finché è la stessa che li porterà verso l'accampamento di Toturi; li aspettano, dunque, altri giorni di viaggio via nave e le ricerche e domande del caso per capire se quell'individuo è sulla loro medesima strada, due giorni più avanti.

Prima di partire Kei vuole chiedere i servizi della famiglia Kitsune per provare a mettersi in contatto con il proprio antenato di cui non conosce il nome ma solo l'appellativo: Lo Scout Hiruma. Dopo una lunga attesa, in quanto, di questi tempi, sono in tanti a cercare la guida e le motivazioni nel proprio passato, riesce ad avere un colloquio con uno shugenja di nome Kitsune Ken. Quest'ultimo impiega diverso tempo prima di avere un contatto e di dare una risposta al giovane Hiruma; la risposta, relativo al fatto che Kei volesse conoscere il nome di questo eroe, è che non è importante il nome, ma bensì il gesto compiuto, cosicché tutti i membri della famiglia Hiruma possano divenire quell'importante Scout.

Meidochi
Dopo aver passato, sempre navigando verso il Fiume dell'Oro, Kaio Osho Mura, il gruppo raggiunge Meidochi, un piccolo villaggio agricolo nei territori del clan della Lepre. E' qua che chiedendo informazioni sull'uomo che stanno seguendo scoprono di non essere gli unici sulle sue tracce. Infatti un mercante itinerante su di un carro dice loro che un ronin, con un grande cappello di paglia ed una benda sull'occhio ha fatto le loro medesime domande un giorno prima.

Kudo
Dopo due giorni di navigazione raggiungo Kudo, un altro villaggio agricolo, sempre nei territori della Lepre, lo stesso in cui si sono fermati con l'esercito di Toturi quando hanno cercato di attaccare frontalmente Otosan Uchi, quando gli Ashura sono apparsi per la prima volta. Il fatto di aver scoperto che c'è un altro individuo in questa “ricerca”, sopratutto un individuo molto appariscente, permette loro di scoprire che hanno proseguito, entrambi, verso Nord, alla città di Zakyo Toshi.

Zakyo Toshi
L'arrivo alla Città del Piacere li riporta ad una situazione analoga a quella che hanno vissuto a Yasuki Yashiki, ovvero un posto che da l'impressione di non essere stato toccato, o di non essersi accorto del fatto che il Secondo Giorno del Tuono è stato perduto. La differenza principale con la città Yasuki è che qua la finzione del luogo è palpabile, come il sorriso finto dipinto su di un attore del teatro Noh. In una città definita “un paradiso di vizio e lussuria” gli unici santuari che trovano, e che decidono di visitare, sono quelli di Ebisu e di Daikoku, entrambi estremamente sfarzosi.

Dopo questa breve visita decidono di fermarsi alla locanda più vicina al molo, il cui nome è la Pesca Sfocata, un bellissima locanda con, all'interno, un giardino con un singolo albero di pesco, attualmente in fiore. Dopo aver ordinato qualcosa da mangiare chiedono informazioni sull'uomo con il cappello di paglia e la benda, scoprendo che alloggia proprio in questo posto e che si trova nelle sue stanze. Yuzo pensa che sia una buona idea farlo chiamare e parlarci faccia a faccia, in modo di cercare di capire quale sia la sua posizione in questa strana situazione.

L'uomo li raggiunge al tavolo e si presenta con il nome di Reikado, dopodiché iniziano a parlare del fatto che si sono imbattuti in questa storia, trovando la caverna con la relativa pergamena e le iscrizioni sul muro. In primo luogo gli mostrano la piuma di corvo che lui commenta come un oggetto magico, un feticcio Asahina, frutto delle sue azioni illegali presso i territori della Gru. A quanto pare, il loro bersaglio Tenkazu, non solo è uno shugenja ed uno maho-tsukai, ma anche un individuo che padroneggia l'arte dello Tsangusuri, l'arte della creazione di talismani e feticci prerogativa della famiglia Asahina, e del Mizugusuri, l'arte della creazione di pozioni ed elisir prerogativa della famiglia Agasha.

Il discorso, a questo punto, si sposta sulla pergamena e sulle iscrizioni che ci sono nella caverna; su queste ultime Reikado da la propria interpretazione, ovvero che si parla di un posto nella foresta di Shinomen Mori (confine labile ed i naga che sono uomini-serpenti) dove Tenkazu vuole utilizzare l'Ancestrale, ovvero il Daisho del clan Serpente per far ritornare gli spiriti dei vecchi samurai del clan Chuda. Dopo aver ascoltato tutto ciò Yuzo chiede al ronin per quale motivo cerca questo individuo e questo risponde che non è per vendetta, ma bensì per rimediare ad un errore che ha commesso.

Da questo momento in poi Reikado diventa molto più guardingo e paranoico e chiede al gruppo di spostarsi fuori per continuare a parlare. Lontani da possibili ascoltatori il ronin gli dice che questo fatto è già capitato in passato, cinque anni fa quando la famiglia Toritaka ha rischiato di essere distrutta dallo Shuten Doji. Anche in quel frangente era stato lo stesso Tenkazu ha provare un atto del genere, ma sia l'abilità del clan del Falco e sia il suo intervento, assieme ad alcuni Magistrati di Smeraldi, ha sventato la minaccia. L'attuale situazione dell'impero è ideale per riprovare una blasfemia del genere senza che nessuno possa intervenire.

Il gruppo di samurai decide di deviare dalla loro missione, per aiutare il ronin nella sua pericolosa impresa, del resto se uno spirito della corruzione cosi potente come lo Shuten Doji vagasse liberamente per l'impero sarebbe un pericolo non da poco. Il ronin pensava di partire l'indomani, ma viene convinto dal gruppo a partire subito verso il punto in cui si sta dirigendo il maho-tsukai.

Foresta di Shinomen Mori
Il gruppo inizia a muoversi faticosamente nella foresta, con la poca visibilità data dalla luce della luna piena che filtra attraverso le fronde degli alberi. Kei riesce a trovare le tracce del passaggio di 2-4 uomini, usando le sue doti da scout, mentre Yuzo cerca maggiori risposte interrogando i kami della terra. Dalle domande che pone agli spiriti riesce a capire che qualcuno è passato di qui, con dei sandali di legno, ma non sembra che fosse corrotto. A questo punto Yuzo ipotizza che il padre di Tenkazu, Gorobei, si sia sacrificato per creare un oggetto che potesse occultare la sua corruzione.

Mentre continuano a muoversi, Reikado li mette al corrente del fatto che la loro destinazione sarà un antico tempio naga nascosto che è il luogo in cui ha avuto origine l'idea del clan del Serpente. Gombei dice che lui conosceva una storia diversa sulla genesi, o meglio sulla scelta del serpente come immagine, ovvero il fatto che Isawa Chuda si considerasse il serpente dell'Imperatore, colui che striscia nei luoghi nascosti e colpisce i suoi nemici. Di contro il ronin gli dice che Isawa Chuda era stato, in passato, in questa foresta ed aveva trovato questo antico tempio e che gli erano rimaste impresse le figure ed i motivi serpentini assieme alla pace e alla purezza del luogo.

La mattina seguente riescono, finalmente, a raggiungere il luogo, correndo subito all'interno con la speranza di essere in tempo per fermare ciò che sta cercando di fare Tenzaku. La torre è alta cinque piani, compreso il tetto, e Gombei, avendolo riconosciuto come un luogo dedicato all'Occhio Luminoso, dice al resto del gruppo che un eventuale attuale si trova proprio in cima. Mentre salgono velocemente le scale ed i piani, uno dietro l'altro, si accorgono che stanno facendo molti più piani di quelli che si sono realmente. Comprendendo che sono vittima di una qualche illusione Yuzo cerca di attirare l'attenzione dei kami dell'Aria su di se, permettendo agli altri di procedere. Quello che ne scaturisce è una sorta di piccolo terremoto che fa perdere l'equilibrio a molti di loro: tra coloro che cercando di prendere la mano altrui per non cadere e quelli che la offrono come aiuto, tutti si ritrovano a stringere la fredda mano dello Shuten Doji del Rimpianto....

Hidden_Temple
Hidden Temple

 
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view post Posted on 23/4/2015, 15:51

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Anno 1130 – Mese del Lepre
Foresta di Shinomen Mori
La fredda mano dello Shuten Doji stringe quella di ognuno dei samurai presenti nella stanza; da quel momento in poi lo spirito della corruzione, legato al rimpianto, cercherà di fare breccia nel cuore e nell'animo di Asami, Yuzo, Gombei e Kei.

- Il primo rimpianto di Yuzo è quello di non aver fermato il padre, mentre si univa a Kuni Yori che stava salendo con Hida Kisada verso la capitale. Se lo avesse fermato, forse, non sarebbe divenuto l'Oracolo Oscuro della Terra.
- Il primo rimpianto di Gombei è quello di non essersi messo in gioco prima, nell'essersi interessato troppo tardi. Se lo avesse fatto, forse , le cose sarebbero andate diversamente, forse il suo aiuto e la sua saggezza avrebbero potuto fare la differenza.

Il monaco, in qualche modo, riesce a condividere una frase con tutti gli altri, con lo scopo di aiutarli in questo difficile percorso: "L'Io per negare sé stesso deve negare la distanza tra sé e l'oggetto del suo dolore ma qui non c'è alcuna realtà da negare."

- Il primo rimpianto di Kei è quello di non essere riuscito a salvare né il suo patrigno e né il suo fratellastro. Se non si fosse allontanato troppo, se non si fosse fatto distrarre, forse sarebbero entrambi ancora in vita.
- Il primo rimpianto di Asami è relativo al giorno in cui ha incontrato, casualmente, sia Togashi che Mirumoto Hitomi; quando quest'ultima ha chiesto il suo parere lei ha risposto in un modo che ha ricordato, alla sua daimyo, quanto lei sia stata addestrata dai Togashi. Se avesse risposto in maniera diversa forse Hitomi non avrebbe fatto la scelta sbagliata.

- Il secondo rimpianto di Yuzo è quello di aver seguito le tracce del maho-tsukai Tenkazu, deviando dalla loro missione principale. Se non lo avesse fatto forse sarebbe arrivati senza problemi all'accampamento di Toturi, dove avrebbero potuto proseguire la ricerca del “Vento Tagliente”.
- Il secondo rimpianto di Gombei è quello di aver forgiato e donato la katana di ossidiana ad Asami, rischiando di metterla sulla stessa malevola strada intrapresa dalla sua daimyo. Se non lo avesse fatto forse molte cose sarebbero andate diversamente.

Il monaco riesce, nuovamente, a condividere qualcosa con i propri compagni, raccontando un aneddoto di quando era al monastero: “Questa storia risale ai tempi in cui avevo ancora la vista, in quanto l'ho persa, lentamente, a causa di una malattia degenerativa. Prestavo servizio ad un tempio Ikoma sotto la montagna dei Sette Tuoni; mi occupavo del giardino dove c'era una pianta che stava marcendo e che, secondo me, andava rimossa. L'abate del tempio, invece, mi ha mostrato che sotto le foglie marce vi erano dei germogli che stavano crescendo; sembrava esservi il marciume ed invece non era cosi.”
Ascoltando questa frase alcuni dubitano delle parole di Gombei, sospettando che sia la corruzione a cercare di insinuarsi nella loro mente, costringendoli a chiedere il suo aiuto.

- Il secondo rimpianto di Kei è quello di non essere riuscito a salvare il suo padre naturale Hiruma Osuno. Se solo fosse arrivato prima forse l'avrebbe salvato, invece che dover bagnare le mani nel sangue di un suo genitore per l'ennesima volta.
- Il secondo rimpianto di Asami è quello di non aver fermato l'operato del samurai che si è presentato come Isawa Shokan. Se fosse riuscito ad intralciare la sua meditazione o comprendere i suoi intendi le Fauci non sarebbero tornate ad infestare il Ningen-Do.

- Il terzo rimpianto di Yuzo è molto simile all'ultimo di Asami, in quanto anche lui si strugge per la superficialità con cui ha giudicato Isawa Shokan. Se solo fosse stato più attento e non si fosse fatto ingannare dall'efficacia del suo Colpo di Giada forse le Fauci non sarebbero tornate.

Lo shugenja Kuni condivide con gli altri questa frase: “Smettetela di nutrirlo con i vostri rimpianti”

Non sembra esserci nessun altro rimpianto per Gombei, che cerca di far ragionare gli altri samurai con delle frasi che possano essergli di aiuto. Questa volta ciò che condivide è: “Cavallo bianco non significa cavallo. In questo caso io dico che la biada c'è, ma il cavallo no”

Kei, dalla parte sua, cerca di smettere di avere rimpianto alcuno, cercando di accettare il fatto che lui è esattamente il frutto di tutti gli errori commessi finora. Qualsiasi cosa accaduto fino adesso, qualsiasi scelta che ha preso lo ha portato ad arrivare proprio fino qui ed è convinto del fatto che non cambierebbe il passato per nulla al mondo.

- Il terzo rimpianto di Asami è quello di non aver seguito la strada di coloro che si sono messi alla ricerca della dodicesima pergamena. Rivedendo in sé colei che deve rimediare agli errori di Hitomi, forse la sua giusta strada sarebbe stata proprio quella.

Nessuno giunge al proprio quarto rimpianto, in quanto Yuzo, Gombei, Kei e lo stesso Reikado riescono a sfuggire all'illusione che li stava trattenendo qui, manifestandosi con la loro più grande paura attuale, ovvero la possessione dello Shuten Doji. Il ronin sembra aver superato questa cosa attraverso il dolore fisico, in quanto le sue braccia sono pesantemente graffiate; gli stessi graffi che porta sul volto. Solo Asami è ancora intrappolata in questa gabbia mentale, ma gli altri riescono a farle comprende che è solo un illusione, riportandola alla realtà.

Una volta che tutti si sono liberati scattano velocemente verso il piano di sopra; un solo piano li separata dal tetto dove, al momento, sta volgendo al termine il blasfemo rituale di evocazione. Il tempismo è fondamentale in questo momento, in quanto tutto ciò che hanno affrontato finora era atto solo a fargli perdere tempo. Purtroppo un altro inconveniente li aspetta al piano di sopra: due ronin non morti sono pronti ad impedire, ai samurai, di raggiungere la cima di questa torre.

Yuzo riconosce che essi sono dei Revenant, non morti evocati tramite il maho che si rivelano molto più pericolosi e potenti del “normale”. In ogni caso, sempre di corrotti si tratta e lo shugenja Kuni usa subito il suo colpo di giada per colpire entrambi i bersagli. Su consiglio di Yuzo sia Asami che Reikado cercando di mirare alla testa, in quanto la decapitazione gli ucciderebbe all'instante; purtroppo entrambi mancano il colpo, anche a causa dell'influenza malevola di queste creature.

In tutto questo caos Kei ne approfitta per sgattaiolare in mezzo alle due creature, muovendosi per andare direttamente di sopra a sventare la minaccia. Nel frattempo lo scontro continua con le creature che colpiscono i samurai che le stanno ingaggiando e Yuzo che continua a bersagliare le creature con i suoi potenti incantesimi.

Lo scontro ha termine quando l'ennesimo incantesimo dello shugenja Kuni riduce in cenere le due creature permettendo a chi era rimasto nella stanza di salire in fretta e furia. Nel contempo Kei arriva nel luogo in cui si sta svolgendo il rituale, dove Tenkazu sta versando il suo sangue sulle due spade ancestrali del clan del Serpente che si trovano sopra l'altare. Il maho-tsukai decide di ignorare la presenza dello scout Hiruma, in quanto è convinto di riuscire a terminare prima che il granchio possa essere una vera minaccia. Purtroppo lui ignorava, cosi come lo stesso Kei, il potere racchiuso dalla freccia di cristallo che gli viene scagliata contro, perendo all'istante sotto l'esplosione di fuoco e giada che ne scaturisce.

Lo scontro è terminato, la minaccia dello Shuten Doji è stata sventata.

Reikado dice che dovrebbe custodire le spade, nella speranza che non gli vengano nuovamente sottratte per scopi malevoli. Adesso che tutto si è dissipato il ronin racconta, per intero, la sua storia, rivelando che egli è il vero ultimo discendente della famiglia Chuda, Egli è della stessa linea di sangue del fondatore del clan Isawa Chuda, mentre Tenkazu era figlio di uno degli apprendisti che si erano uniti al clan nel periodo in cui si stava muovendo pericolosamente nelle conoscenze maho.

Il gruppo di samurai dice che le spade sono più al sicuro nelle sua mani, sopratutto se possono essere usate al servizio della resistenza di Toturi, resistenza che loro intendono raggiungere. Reikado, dopo averci pensato su accetta, decidendo, dopo un colloquio con Toturi stesso, come procedere per quanto riguarda la sua “eredità”. Prima di lasciare questo posto e riprendere il viaggio, decidono di bruciare il cadavere e seppellirlo fuori dalla torre; scelta quanto più azzeccata possibile poiché Yuzo riconosce che sul maho-tsukai era attivo un rituale che lo avrebbe riportato in vita dopo un certo tempo.

Anno 1130 – Mese del Serpente
Montagne al confine ovest del Rokugan
E' stato un lungo viaggio quello che ha portato il gruppo di samurai a ritrovare e congiungersi con il resto della resistenza guidata da Toturi. Durante questo viaggio hanno hanno avuto modo di passare, nuovamente per Tani Hitokage, dove hanno saputo che il muro è stato completamente abbattuto e che i pochi sopravvissuti, guidati da Hida O-Ushi, sembrano si siano rintanati sulle Montagne del Crepuscolo, continuando a resistere.

Sempre durante questo viaggio, sono passati per la Torre del Fiume dell'Eroe Inaspettato, luogo in cui hanno avuto modo di incontrare alcuni ronin che facevano parte del clan dell'Unicorno. Questi, a loro dire, non hanno voluto seguire la propria daimyo al di fuori dell'impero; prima o poi il clan farà ritorno nel Rokugan ed è necessario, secondo loro, che qualcuno tenga d'occhio la propria terra natia.

Ronin_Brotherhood
Ronin of Toturi's Army

 
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view post Posted on 28/4/2015, 18:16

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Anno 1130 – Mese del Serpente
Montagne al confine ovest del Rokugan
Una volta ricongiunti con l'armata della resistenza, il gruppo di samurai ha modo di riposarsi e sistemarsi prima di essere convocati nella tenda di Toturi, con lo scopo di ragguagliarlo su quello che hanno visto e che è accaduto nel tempo in cui sono stati distanti. Nella tenda, oltre al Leone Nero, vi sono Hida Yakamo ed un altro samurai, vestito con un kimono blu scuro e con un mempo di ferro davanti a sé.

Dopo una piccola premessa, dalla quale viene confermato che gli unici territori Granchio, che sono “sopravvissuti” all'attacco delle fauci, sono quelli Toritaka e parte di quella Yasuki, Kei parla della lettera che ha ricevuto in quelle terre, direttamente per Toturi. L'argomento viene congedato molto in fretta, lasciando poco spazio per le spiegazioni al giovani Hiruma; Toturi lo rassicura sul fatto che leggera la lettera in separata sede, prendendo in considerazione, seriamente, ciò che vi sarà scritto.

Archiviato il discorso, il gruppo di samurai rivela come sia stato “partecipe” del risveglio della Fauci da parte di un maho-tsukai di nome Isawa Shokan. Quello che lascia perplessi i tre samurai dall'altra parte del tavolo sono le parole di Yuzo, ovvero il fatto che tale Shokan abbia detto di non averlo fatto per Fu Leng. Ad avvalorare questa ipotesi c'è il fatto che quell'individuo aveva la possibilità di uccidere Asami, ma non lo ha fatto.

Yuzo rimane sull'argomento Sussurasangue facendo notare quanto sia attivi in questo periodo e collegandolo con l'impresa che hanno fatto, assieme Reikado, fermando il risveglio dello Shuten Doji. Toturi dice di aver già sentito quest'ultima storia ed infatti, dopo aver parlato con loro quattro, avrebbe voluto chiarire con il ronin la sua posizione e quanto è accaduto nella foresta di Shinomen Mori.

Chiusa la parentesi relativa alla corruzione ed ai Sussurasangue, si arriva al motivo principale che ha portato qua il gruppo di samurai, ovvero la ricerca del “Vento Tagliente”. Le loro supposizioni li hanno portati ad ipotizzare che questo individuo, questo simbolo che riunirà tutto l'impero, sia proprio ultima Gru rimasta: Daidoji Uji. Quest'ultimo è proprio il samurai che indossa il kimono blu, tuttavia non sembra riconoscere l'oggetto che gli porge Kei, quello ricevuto dall'Oracolo della Terra, ne l'oggetto sembra avere una qualche reazione quando viene messo nelle sua mani.

Non avendo altre strade da seguire al momento, dopo che la pista di Daidoji Uji si è rivelata un fallimento, decidono di accettare la richiesta di Toturi di fermarsi e aggregarsi assieme alla resistenza. Indubbiamente questo è uno dei posti più sicuri dell'impero, sopratutto dopo la caduta del muro, inoltre questa permanenza darà la loro la possibilità di crescere, nell'attesa che qualche nuovo evento possa verificarsi. Toturi li congeda ed ognuno di loro si prende un po' di tempo per le proprie questioni personali.

Gombei ne approfitta per andare a fare conoscenza con gli monaci che si trovano all'accampamento, appartenenti all'ordine di Osano-Wo. Aveva già avuto dei contatti con loro quando hanno avuto modo di fermarsi nel Tempio di Osano-Wo nelle Heigen no Kaminari ed aveva iniziato ad apprendere un Kiho dell'elemento fuoco.

Yuzo raggiunge la tenda dei Cacciatori di Streghe, con lo scopo di incontrare sua madre e non solo. Dopo essersi presentato, nel modo più fastidioso possibile, viene condotto fuori da Akane, in modo che potesse abbracciarlo, lontani dagli occhi dei suoi sottoposti. Dopo aver parlato di ciò che è accaduto mentre era lontani, il discorso principale diventa il medesimo fatto nella tenda di Toturi, ovvero la possibilità che Sussurasangue e maho-tsukai non sia, probabilmente, dalla stessa parte di Fu Leng. A tal proposito, uno degli studi principali su cui si stanno dedicando gli Tsukai-sagasu è proprio lo sviluppo di un incantesimo simile al Lezzo della Corruzione, ma che sia possibile utilizzarlo anche su qualcuno che non sia uno shugenja. Dopo aver discusso, brevemente di quali siano le difficoltà nello sviluppo di questo incantesimo, con i relativi suggerimenti portati da Yuzo, quest'ultimo si unisce al gruppo di studio, sia per dare manforte e sia per osservare da vicino una giovane shugenja di nome Kuni Osaku.

Asami ne approfitta per andare ad incontra Togashi Mitsu, il quale passa molto tempo sulla cima della montagna per cercare una sorta di equilibrio spirituale. Ciò che il monaco cerca di fare è di bilanciare la rabbia, il fuoco, che gli scorre nel sangue, portando verso pensieri di rabbia e di vendetta per ciò che è accaduto nelle terre Dragone ed al suo daimyo. Il fatto è che lui vorrebbe fare qualcosa, ma Toturi vuole evitare che lui si butti a capofitto senza avere chiara la situazione, senza dare atto alla ragione, ma solo al puro istinto. Anche Asami è dello stesso avviso e, a differenza sua, riesce a non farsi prendere dai sentimenti negativi di vendetta ed odio che possono scaturire dalle perdite dalla situazione attuale.

Prima di separarsi, Mitsu si ferma ad osservare gli occhi di Asami e gli riferisce che sente che c'è qualcosa si sbagliato, di errato, nel suo punto di partenza. Quando la ragazza gli chiede se si riferisce al salto di 3 anni che hanno vissuto, lui risponde che è inerente alla sua partenza, intesa come la nascita. La giovane Mirumoto afferma che potrebbe essere legato alla suo cattivo rapporto con il Sakkaku, aggiungendo che questa situazione influenza le persone attorno a lei; Mitsu conclude che deve ragionare bene proprio su questa ultima affermazione per cercare ciò che potrebbe essere errato.

Kei è deciso a cercare Kaede, ma non riesce a trovarla, dopodiché viene convocato da Toturi stesso proprio per quello che riguarda la lettera. L'incontro avviene in una tenda diversa da quella in cui si sono incontrati tutti assieme, questa è molto piccola, quasi irrilevante, con all'interno giusto il posto per permettere, a loro due, una conversazione privata. Il Leone Nero vuole subito mettere chiaro che valuterà, nel migliore dei modi, ciò che viene offerto nella lettera, ma che, agli occhi di tutti, la conversazione di Kei con l'uomo della lettera, che egli conosce, ed il contenuto stesso della lettera devono riguardano tutt'altro. Lo scopo della lettera è, per tutti, quello di informare che i territori Yasuki, che si affacciano su Jinshin Sakana Wan, fingeranno di essere collaborativi con Fu Leng, benché questo sia solo di facciata.

Chiarito questo punto l'attenzione si sposta su Reikado e che la sua “vera natura” dovrà rimanere nascosta per il momento. L'unico modo che ha per ricompensarlo del suo servizio e per il suo operato è quello di creare una piccola squadra, come già c'è ne sono che operano al di fuori dell'accampamento, che avrà il nome di Serpente. Il Leone Nero anticipa che vorrebbe anche loro dentro questa “squadra” che sarà composta di cinque elementi.

Prima di separarsi viene sollevata una breve discussione sull'importanza del modo in cui si riuscirà a risollevare le sorti dell'impero e su quello che ne potrebbe venire dopo, il tutto condito con l'interesse, da parte del giovane Hiruma, di ciò che riguarda un eventuale missione di recupero dei Granchi che si sono rintanati, dopo l'attacco delle Fauci, nelle Montagne del Crepuscolo.

Alla fine di questa lunga giornata, Kei, Asami, Yuzo, Gombei e Reikado si radunato attorno ad un tavolo per discutere su tutto quello che hanno vissuto, ripetendosi su alcuni argomenti in modo da mettere al corrente anche il loro nuovo compagno di squadra. Anche qua l'argomento principale è quello che riguarda la corruzione, con diverse ipotesi e teorie sul fatto che non necessariamente tutti i “soggetti” legati ad essa sia necessariamente d'accordo con la posizione di Fu Leng.

Altri argomenti che vengono discussi come ad esempio:
-Il fatto che presto o tardi, quando l'impero si “abituerà” a questa situazione potrebbe essere la resistenza stessa ad essere vista come un nemico, anche dalle persone comuni,
-Il fatto che in questa “nuova società”, i samurai non debbano morire per l'imperatore, ma bensì vivere per lui
-L'ipotesi che maho-tsukai e Sussurasangue traendo il loro potere dal Jigoku possano avere dei “problemi” ora che il suo campione si trova nel Ningen-Do
-L'ipotesi che Gru e Fenici sia state distrutte per evitare che la corruzione, dovuta all'apertura della prima pergamena, potesse spargersi.

Molte sono le possibilità, cosi come tanto è il tempo che trascorre, dando atto ai giovani samurai di accrescere le loro potenzialità e le loro conoscenza, nell'attesa di trovare una soluzione a questo incubo.

Anno 1132 – Mese del Serpente
Montagne al confine ovest del Rokugan
Due sono gli anni passati da quanto i giovani samurai sono giunti all'accampamento della resistenza di Toturi, due anni in cui hanno avuto modo di allenarsi e migliorare le proprie abilità. Con il passare del tempo hanno avuto modo di consolidarsi anche come il gruppo dal nome “Serpente”, effettuando delle missioni di perlustrazione, di ricerca e di contatto con i territori vicini.

Nello specifico, di ognuno di loro, oltre all'allenamento che gli ha permesso di avanzare nella propria scuola, o in una nuova:

Mirumoto Asami si è prodigata nella meditazione, sia con lo scopo di continuare a cercare una connessione con Togashi e sia per cercare di trovare un significato alle enigmatiche parole di Togashi Mitsu.

Hiruma Kei, oltre alle missioni di squadra, si è prodigato spesso nelle perlustrazioni solitarie, in modo da tenere d'occhio in confini dell'accampamento. Si è deciso, inoltre, ad addestrarsi con la katana, allo scopo di essere abile nel corpo a corpo. Ognuna di queste cose, fatte nel corso dei due anni, ha avuto come elemento il fatto che il suo orecchio fosse sempre teso verso le notizie provenienti dai territori granchio.

Kuni Yuzo si tiene in stretto contatto con la madre e con tutti gli Tsukai-sagasu, in particolare cercando di conoscere più da vicino Kuni Osaku, che sembra imperscrutabile. Oltre a questo sceglie di dedicarsi molto ai lavori di fatica fisica con lo scopo propedeutico di migliorare la propria prestanza in vista della scelta di entrare dei Cacciatori di Streghe.

Gombei si impegna per diffondere la sua idea relativa alla diversa visione della Corruzione; fondando un piccolo santuario legato alla figura di Gazuk, il goblin che ha conosciuto ai tempi in cui seguiva il Ronin Incappucciato.

Daidoji_Uji_KYD
Daidoji Uji

 
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view post Posted on 4/5/2015, 17:34

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Anno 1132 – Mese del Serpente
Montagne al confine ovest del Rokugan
Negli ultimi quattro mesi si sono alternate sia situazioni posizione, che situazioni negative; l'incantesimo Lezzo della Corruzione ora può essere utilizzato anche su coloro che non sono shugenja, d'altro canto non si hanno più notizie dei granchi sopravvissuti alle fauci, nascosti nelle montagne del Crepuscolo.

L'idea che la posizione dei Sussurasangue, in questo impero dominato da Fu Leng, non sia cosi scontata di è fatta strada; a tal proposito un piccolo gruppo di Cacciatori di Streghe, grazie all'incantesimo, si è infiltrato presso una loro cellula: il Mantello di Gongsun. Questo è stato possibile, anche, grazie alla informazioni di Kitsu Huiyian, fratello di Kitsu Gongsun, il capo di questa cellula che milita segretamente nei territori Leone.

Nel contempo il gruppo di samurai ha avuto modo di lavorare spesso come una squadra, con il nome “Serpente” e composta da, Mirumoto Asami, , Gombei, Reikado, Hiruma Kei e Kuni Yuzo. Proprio questi ultimo due sono stati testimoni, mentre erano di guardia all'unica strada che porta all'accampamento, di un particolare incontro. Un goblin saliva la strada come se niente fosse aiutandosi con un bastone.

I due giovani Granchi decidono di intercettarlo prima che raggiunga la cima scoprendo, con grande stupore, che egli parlava in una maniera decisamente forbita e articolata. Nelle sue parole ed affermazioni vi sono numerose citazioni al Tao di Shinsei ed un chiaro riferimento al fatto di voler parlare con suo allievo Gombei. Il piccolo goblin, di nome Gazuk, dice loro di non aver nessun problema a parlare di fronte ai compagni di Gombei, poiché è sicuro che egli condividerà con loro le sue parole.

Quando tutti sono sul posto Gombei rassicura il resto del gruppo dicendo che Gazuk è un goblin illuminato e che ha partecipato ed aiutato alla liberazione del Ronin Incappucciato, quando era stato rapito pochi mesi prima del Secondo Giorno del Tuono. La piccola creatura vuole condividere con loro una profezia, legata alla parole che il Ronin Incappucciato aveva detto prima di separarsi da lui, Gombei e gli altri monaci.

Le parole del Ronin furono: “Ricostruire la fede è come ricostruire una dimora. Si deve partire dalla legna che deve essere tagliata.”.
Le parole che pronuncia Gazuk sono: "La legna per costruire la dimora rischia di esser bruciata prima di essere utilizzata. Un incendio colpirà nella foresta del mese venturo. “

Tutti iniziamo a ragionare su queste parole ipotizzando, dapprima, che entro una ventina di giorni le forze di Fu Leng piomberanno in questo accampamento per distruggere la fede, la speranza di un nuovo inizio. Gombei, però, ipotizza che possa essere qualcosa che riguarda una foresta in territorio Akodo, in quanto il prossimo mese sarà proprio quello; quello di cui non è sicuro è se vi sia o meno una foresta in quei territori.

Dopo che Gazuk si è congedato, in quanto doveva raggiungere un altro posto, il gruppo di samurai chiede udienza da Toturi, per condividere queste affermazioni e provare ad avere delle informazioni aggiuntive in merito. Vengono ricevuti dopo una breve attesa e trovano il Leone Nero in compagnia dell'Oracolo del Tuono: Isawa Kaede. Egli conferma l'esistenza di una piccola foresta nei territori Akodo, chiamata Kokoro Nezuban Mori; aggiunge che se vogliono seguire questa pista, nella speranza che abbia a che fare con il Ronin Incappucciato dovranno farlo con il loro gruppo ed essere pronti, in caso di eventuali trappole, a non far trapelare alcuna notizia su questo luogo.

Dopo averci ragionato sopra ed aver calcolato che il posto può essere raggiunto pochi giorni prima dell'arrivo del prossimo mese, decidono di partire, non prima che Kaede chieda loro se posso fornire qualche risposta, in qualità di Oracolo, se lo desiderano. E' Asami ha porre una domanda di vitale importanza per la loro missione ovvero: “Daidoji Uji è Vento Tagliente?”. La risposta che riceve dall'Oracolo non è positiva, ma fa capire che egli sarà, in qualche modo, importante: “Non lo è, ma un giorno la sua spada tagliente fenderà persino i Reami”.

Seikitsu sano Yama no Oi
Dopo diversi giorni di viaggio il gruppo di samurai raggiunge le Montagne della Spina del Mondo, con lo scopo di attraversare il passo che conduce verso Mizu Mura. Il passo viene, prima, ispezionato da Hiruma Kei, il quale vuole verificare che non ci sia alcun pericolo e che, sopratutto non sia controllato. Il giovane Granchio vi ritrova, che si sta muovendo verso la loro medesima direzione, il goblin di nome Gazuk che si era presentato, pochi giorni prima, all'accampamento.

Il goblin lo chiama Figlio della Roccia, forse per la sua connessione con l'Oracolo della Terra, dopodiché gli dice che, secondo lui, benché le porte del Tengoku siano chiuse, le memorie di ciò che vi risiede sono ancora impresse nel vuoto. A queste parola aggiunge che sia lui, Yuzo e Reikado hanno trovato il proprio passato, permettendo di agire nel presente e comprendere il futuro, ma la giovano Mirumoto ed il suo allievo Gombei sono ancora lontani da questa consapevolezza.

“Per padroneggiare il futuro, si deve studiare il passato.” dice citando uno dei passi del Tao di Shinsei, dopodiché riprende per la strada, fermandosi per un breve istante e dicendo a Kei che in futuro dovrà compiere una scelta molto difficile, una di quelle che, benché si abbia ben chiaro il proprio obiettivo, non sarà comunque semplice scegliere.

Lo scout Hiruma si riunisce al gruppo, mettendoli al corrente del suo incontro e rimettendoli sulla lunga strada che li aspetta. L'idea, per passare nei territori Leone, è quella di evitare le strade e le città, avvicinandosi solo quando è strettamente necessario e con l'ausilio dell'incantesimo che Yuzo ha imparato per simulare la corruzione su ognuno di loro.

Mura sano Eiyu ni Suru
Il viaggio prosegue per diversi giorni, passando nei pressi di Toshi sano Kanemochi Kaeru e Toshi no Meiyo Gisei, fino ad arrivare alla sera di questa giorno, dove si trovano costretti ad accamparsi poco lontano dal Villaggio dell'Eroe Reintegrato. Durante la notte, mentre Asami è di guardia, sente dei rumori di molteplici passi che provengono dal lato opposto del villaggio. Dopo aver svegliato il resto del gruppo tutti si mettono in guardia per cercare di capire che cosa si stia muovendo nella loro direzione, notando, solamente, un paio di occhi rossi che sembra essere a cinque-sei metri di altezza.

Molti si preparano per affrontare la minaccia imminente; Yuzo estrae il Tetsubo dalla sua schiena per essere pronto ad attaccare ed è proprio in quel momento che Asami si accorge di qualcosa che non va. La giovane Mirumoto fa notare allo shugenja Kuni di come la sua arma assomigli a qualcosa di completamente diverso: ad un fallo. E' chiaro che, anche questa volta, sia opera della Mujina che perseguita la dragone, ma a differenza della volta precedente Yuzo riesce ad utilizzare, celermente, l'incantesimo per intrappolare la sua ombra, riuscendo a controllare la creatura del Sakkaku.

La Mujina, il cui nome è Fugun, benché sia sotto il controllo dello shugenja Kuni, è estremamente difficile da comandare e contenere; nonostante ciò riescono a costringerla a farli da guardia per la notte, oltre a rispondere ad alcune domande di Asami, inerenti al loro “attaccamento” verso di lei. E' qualcosa che riguarda il tempo della sua nascita, se non la nascita stessa, rimarcando il fatto che i suoi scherzi sono sempre verso gli altri e non verso di lei.

La mattina seguente si rimettono in viaggio in compagnia, per buona parte della giornata, della Mujina, camuffata magicamente da goblin per rafforzare il loro essere corrotti agli occhi altrui. Una volta che si sono lasciati alle spalle il villaggio di Rugashi iniziamo a muoversi nei campi e nei territori che precedono la foresta.

Provincia di Rugashi
Nella zona attorno alla foresta di Kokoro Nezuban Mori, nella provincia di Rugashi, vi sono diversi gruppi di case ravvicinate, luoghi che sembrano villaggi in miniatura, con lo scopo di mantenere unite le famiglie di contadini. Sono passati 17 lunghi giorni da quando hanno intrapreso questo viaggio e prima di entrare nella foresta vera e propria decidono di accamparsi ad un giorno di distanza da essa, proprio nei pressi di uno di questi “villaggi”. A differenza di quando venivano avvistati dalle “grandi città”, il loro aspetto da “corrotti” incute timore agli oriundi del posto.

Nella notte, nuovamente durante il turno di Asami, delle grida di paura e di dolore provengono dal piccolo villaggio vicino, grida che portano la giovane Mirumoto a svegliare il resto del gruppo per correre sul luogo e capire che cosa sta succedendo. Giunti, rapidamente, sul posto si trovano di fronte ad uno scenario terribile: una dozzina di uomini e donne violentemente uccisi a colpi di katana ed il magazzino che sta iniziando a bruciare.

La porta del magazzino è aperta, pertanto, decidono di andare a vedere se c'è qualche superstite li dentro, trovando un gruppo di 5 ragazzi di non più di dieci anni; uno di questi impugna una katana e si mette in una sorta di posizione di difesa. Yuzo cerca di rassicurarlo, dicendogli che li aiuteranno ed è tutto finito, ma il ragazzino, di tutto risposta, inizia a muovere la katana, pericolosamente, nella sua direzione. Egli dice di essere Yugoro, di avere 35 anni e di essere il capo della juzimai di nome l'Orda di Yugoro e sembra avere qualcosa che lo guida, come se fosse posseduto.

Il gruppo Hebi (Serpente) non ha tempo di comprendere a fondo la situazione, poiché si trova, subito, a dover intervenire per evitare che “Yugoro” colpisca a morte uno dei ragazzi. Il primo ad agire è Gombei che cerca di sbilanciare, il ragazzo armato, con una spazzata, accorgendosi del fatto che è molto più forte e resistente di quanto sembra. Yuzo, attribuendo la colpa di questa “possessione” alla katana, decide di colpirla con l'incantesimo Colpo di Giada; nel contempo Kei cerca, senza successo, di disarmarlo mentre Reikado ed Asami cercano di proteggere i ragazzini intimoriti che si trovano li attorno. Quest'ultima, per un soffio, non riesce ad intercettare il colpo di spada, che va a colpire, inesorabilmente, il povero ragazzo malcapitato, facendolo cadere a terra,

A questo punto Gombei usa tutto la sua conoscenza del Jiujitsu per bloccare il ragazzino, impedendogli di nuocere agli altri e a se stesso, nel contempo sia Kei che Asami provano a disarmarlo, ma la sua presa sembra non voler cedere. Reikado, invece, vuole cercare di portare fuori i bambini e viene aiutato da Yuzo che fa cessare l'incantesimo di illusione che li fa sembrare dei corrotti.

Lo scontro continua ancora: Gombei continua a mantenere fermo il ragazzo, mentre Yuzo colpisce, nuovamente, la katana con il Colpo di Giada; quest'ultima sembra avere un effetto imprevisto, in quanto lo spirito al suo interno ne esce fuori colpendo con grande forza e furia lo shugenja Kuni. Lo scout Hiruma, con grande velocità, prende la katana di Ossidiana di Asami e colpisce la creatura, Gombei, che ha lasciato andare il ragazzo, che è svenuto non appena lo spirito ha lasciato la spada, cerca di difendere Yuzo da un altro eventuale attacco che risulterebbe letale.

L'apprendista Tsukai-sagasu è abile, e sopratutto veloce, ad utilizzare nuovamente l'incantesimo di Giada, distruggendo definitivamente il Gaki. Nello stesso momento la katana si spezza, lasciando intendere che l'intuizione, sul legame tra la spada e la possessione era corretta. Resta solamente da curare il bambino ferito e cercare di sistemare la situazione che si è creata in questo posto. Viene effettuata una pira funebre per tutti i cadaveri che sono stati ritrovati mentre i piccoli sopravvissuti vengono portati in un altra famiglia che li possa accudire.

La notte sembra scorrere senza ulteriore problemi, tranne per Asami, i cui sogni sono nuovamente collegati a ciò che accade al povero Togashi in catene. Anche questa volta Fu Leng tortura, con i racconti di quello che sta facendo nell'impero, il suo povero fratello. Queste sono le parole che pronuncia il Kami Oscuro e che Asami ascolta: “Mentre i Legionari di Ossidiana stanno raggiungendo la foresta di Shinomen Mori, per mettere a ferro e fuoco la città Naga nascosta di Iyotisha, il Concilio Oscuro al completo ha trovato il Ronin Incappucciato nella foresta Akodo e presto lo ucciderà.”

Shozai_Gaki
Shozai-Gaki

 
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24 replies since 26/1/2015, 09:55   657 views
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